Le storie degli altri

Anch’io, come tutti, ho avuto la mia crisi di mezza età
November 26, 2025
Anch’io, come tutti, ho avuto la mia crisi di mezza età. Attorno ai quarant’anni ho iniziato a domandarmi se questo affannarsi tra parole, libri e immagini potesse avere un senso o se non stessi perdendo il mio tempo in occupazioni inutili. Magari avrei fatto meglio a scegliermi un altro mestiere: più concreto, tangibile, pragmatico. Rimuginavo i miei dubbi in un periodo che, per qualche motivo, coincideva con un’assenza abbastanza prolungata del signor Kenobi dall’Italia. Fu proprio per questo – per via dell’eccesso di confidenza di norma favorito dalla distanza fisica – che mi lasciai sfuggire il malcontento in un messaggio che ebbe risposta pressoché immediata. Sono poche righe, le trascrivo per intero: «Non c’è professione che a un certo punto non finisca per apparire vana e, come lei sa, la letteratura non fa eccezione.
L’unico vantaggio che dalla letteratura può venire sta nella capacità di comprendere le sofferenze e le gioie degli altri senza doverle vivere direttamente. Comprensione, le ripeto, non immedesimazione, che è una specie di atto virtuoso, a volte compiaciuto. Molti hanno cognizione dell’amore solo quando si innamorano, ad altri basta aver letto Il Maestro e Margherita. Ma se non serve a questo, allora ha ragione lei: veramente la letteratura non serve a niente».

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