In incognito
Eccezion fatta per l’episodio che ho riferito qualche giorno fa, non è mai capitato che il signor Kenobi incontrasse
Eccezion fatta per l’episodio che ho riferito qualche giorno fa, non è mai capitato che il signor Kenobi incontrasse o desse l’impressione di incontrare qualcuno che aveva conosciuto in precedenza. Con il passare del tempo la circostanza aveva iniziato a meravigliarmi, perché avevo la sensazione che a me capitasse l’esatto contrario. Forse per via del mestiere di giornalista, non era raro che mi imbattessi in persone incrociate in una qualche situazione di lavoro: un’intervista, un convegno, magari la promiscuità fintamente cameratesca di una sala stampa. Ciascuno ingigantisce ciò che lo riguarda, ne sono consapevole, eppure l’apparente anonimato che – ovunque si andasse – contraddistingueva il signor Kenobi non mancava di sorprendermi.
Non ho mai trovato il coraggio di parlargliene e oggi, dopo aver saputo quello che ho saputo, sono persuaso che sia stato meglio così. Ma anche se fossi ancora ignaro del segreto che ho scoperto solo di recente, non potrei fare a meno di ammirare la grazia con la quale quest’uomo è riuscito a vivere in incognito mentre tutti gli altri, indistintamente e follemente, si dannavano per diventare famosi. Il signor Kenobi aveva i suoi buoni motivi per farlo, come avrò modo di spiegare più avanti. A me sembra che la sua decisione fosse comunque saggia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


