Occhiuto e la «scossa liberale» a Forza Italia (che guarda ai Berlusconi)

A Palazzo Grazioli, già dimora del Cav., l’incontro del governatore calabrese che chiede un partito più «aperto» sui diritti, come lo Ius Scholae
December 17, 2025
Occhiuto e la «scossa liberale» a Forza Italia (che guarda ai Berlusconi)
Roberto Occhiuto durante la conferenza stampa di In Libertà, oggi a Roma
Giura di non voler inaugurare una nuova corrente in Forza Italia, eppure è convinto che al partito serva «una scossa liberale», in grado di «aprire un dibattito sui diritti civili», tema caro a Marina Berlusconi peraltro, e guidare la battaglia sullo Ius scholae. Insomma, anche se Roberto Occhiuto non vuole ammetterlo, la realtà è sotto gli occhi di tutti e il convegno organizzato oggi a Palazzo Grazioli (luogo simbolo del berlusconismo) testimonia che una nuova corrente in FI c’è eccome. Basterebbe il parterre a misurare il peso dell’iniziativa, il cui titolo è altrettanto eloquente ed evocativo per il partito fondato dal Cavaliere: “In libertà, pensieri liberali per l’Italia”. In sala, tra gli altri, siedono il deputato Alessandro Cattaneo e la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano, ma anche Francesco Paolo Sisto, Mario Occhiuto (ovviamente) e Paolo Emilio Russo, oltre a Licia Ronzulli e Claudio Lotito. Non solo politici però, perché la tradizione liberale impone anche la presenza di imprenditori e uomini “del fare”, come avrebbe detto Berlusconi. Spazio allora anche all'ad di Tim Pietro Labriola e al vice presidente di Uber, Tony West.
«Oggi siamo qui per produrre qualche pensiero liberale», dice Occhiuto, e già l’esordio fa capire che a suo avviso il partito più liberale della compagine di governo, almeno sulla carta, è carente proprio in quella che dovrebbe essere la sua cifra distintiva. «Nessuno aveva intenzione di svolgere questo evento per costituire una corrente – prosegue, quasi a volersi giustificare –. Le correnti sono polverose e appartengono al passato, noi semmai vogliamo dare una scossa liberale perché il centrodestra ne ha bisogno e può diventare più ambizioso». Antonio Tajani, dunque, può stare tranquillo, o forse sarebbe meglio dire “sereno” (come Enrico Letta ai tempi dell’ascesa di Matteo Renzi), perché il governatore calabrese assicura di «non avere altre ambizioni» al di fuori della guida della sua Regione. D’altro canto qualche suggerimento al leader attuale lo dà. Per esempio, quando invita il partito a «intestarsi la riforma della giustizia», perché «è stata una bandiera di Silvio Berlusconi» e «c'è ancora tanto da fare, come la più ambiziosa riforma liberale che ha avuto in Berlusconi il suo padre politico e che noi, oggi, possiamo fare».
Poi la stoccata più velenosa e forse anche quella che rivela più di tutte le vere intenzioni di Occhiuto: «Forza Italia da qualche mese naviga galleggiando intorno all'8-9% - sottolinea – ma c'è una grande parte di elettorato che non ha mai votato Forza Italia e potrebbe farlo, nell'interesse del centrodestra». Un messaggio chiaro alla base di un partito che sogna ancora di tornare ai fasti del passato e forse anche un segnale alla famiglia Berlusconi, che solo pochi giorni fa, con Pier Silvio, aveva invocato «facce nuove» per rilanciare la creatura paterna.
In ogni caso, ribadisce Occhiuto, la sua candidatura al prossimo congresso, previsto nel 2027, a ridosso delle politiche, «non è all’ordine del giorno». Ma gli ordini del giorno, come è noto, possono cambiare, e se le adesioni cresceranno non è detto che possa cambiare idea. Gli eredi del Cav. difficilmente si opporrebbero.

© RIPRODUZIONE RISERVATA