Meloni e Schlein: ad Atreju non ci sarà il confronto
Dal Pd si chiede un confronto a due senza Conte, «altrimenti bisognerebbe allargarlo anche agli altri leader del centrodestra». Le critiche di Casalino, il via libera di Salvini: cosa è successo

C’è chi dice che Schlein ha perso una occasione, chi invece considera giusta la scelta della segretaria dem di disertare il confronto con Giorgia Meloni, al quale la premier ha chiesto di invitare anche Giuseppe Conte. Atreju doveva essere il momento del tanto atteso confronto pubblico tra le due donne leader degli opposti schieramenti, ma tutto è ancora rimandato. Perché alla fine a dire no è stata la segretaria del Pd che voleva un confronto a due, non allargandolo al leader M5s. Stamane ad intervenire sono stati prima Rocco Casalino, ex responsabile della comunicazione pentastellato, e poi Matteo Salvini. «Schlein ha sbagliato tutto», Casalino critica duramente la scelta comunicativa della segretaria del Pd sul formato del confronto con la premier Giorgia Meloni alla festa di Atreju, definendola un errore politico e un'occasione mancata «per il Paese». In un post sui social, l'ex portavoce di Giuseppe Conte sostiene inoltre che la segretaria del Partito democratico avrebbe cercato di «imporsi come leader dell'opposizione» puntando su un duello a due con Meloni, ma che tale leadership «non si autoproclama» e può essere riconosciuta solo da una comunità politica. Mentre Matteo Salvini sottolinea che gli farebbe piacere confrontarsi con Giuseppe Conte ad Atreju il 14 dicembre, anche perché «saranno i giorni immediatamente successivi alla decisione della Cassazione per il caso Open Arms. Sarebbe interessante discutere con Conte, visto che la difesa dei confini era una battaglia che diceva di condividere fino a quando non decise di allearsi col Pd pur di restare al potere. Attendo una risposta».
Negli ultimi due giorni c’è stato un continuo rimando di palla tra i due campi politici. Tutto è iniziato giovedì, quando Giorgia Meloni ha invitato alla kermesse di Gioventù nazionale ad Atreju Elly Schlein per un confronto. Confronto che però la presidente del Consiglio voleva allargare a Giuseppe Conte per due ragioni. La prima è la volontà di non mancare di rispetto a chi, come lui, in passato aveva accolto l'invito alla kermesse di FdI «senza imporre alcun vincolo». La seconda, spiega Meloni, è che «non spetta a me stabilire chi debba essere il leader dell'opposizione, quando il campo avverso non ne ha ancora scelto uno». Una mossa anti-Schlein, notano con malizia alcune fonti parlamentari, nata con un'intesa dietro le quinte con Conte. E la Schlein pare volerlo rimarcare rilanciando una sfida, che sa di rifiuto: «Mi spiace che Giorgia Meloni abbia rifiutato di fare confronto con me», «forse oggi faccio più paura dopo le regionali?». «Vuole fare il confronto di coalizione? Portasse anche Matteo Salvini. E se vuole portare anche Tajani noi portiamo anche Fratoianni e Bonelli. È ridicolo», la risposta che la segretaria dem dà a Piazza Pulita.
Poco prima erano arrivate le puntualizzazioni di Conte, da subito ben disposto ad un confronto a tre ad Atreju. L'ex premier in tre occasioni ha fatto notare che già l'anno scorso aveva chiesto un confronto diretto con la premier, che «mi usa a giorni alterni come capro espiatorio per nascondere l'inadeguatezza del suo esecutivo», ma «quella disponibilità allora non mi venne data». Secondo lui è ancora più interessante confrontarsi, perché - ha spiegato Conte - «lo scambio di idee e un po' di fair play tra partiti non fa male a questa nostra democrazia abbastanza malata». Un modo sibillino per chiedere chiarezza sulle regole di ingaggio. Anche stamane il leader M5s ha confermato la disponibilità di un confronto in casa Fdi. Intanto gli inviti di FdI intanto hanno diviso Avs. Angelo Bonelli sarà ad Atreju per un dibattito con il ministro Adolfo Urso, mentre Nicola Fratoianni ha declinato ringraziando «cortesemente». Con la destra il confronto «lo faccio in Parlamento – puntualizza - Lascio il posto a un giornalista perché se ogni tanto la premier si offrisse alle domande sarebbe una buona cosa». «Fratoianni, Atreju non morde: non serviva scappare. Da noi c'è posto per tutti», la risposta sui social della kermesse di Fdi, che sta ancora definendo il programma, in cui per ora si sa che il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti interverrà il 12 dicembre in videocollegamento e che Meloni terrà il tradizionale intervento di chiusura.
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