La proposta: "crediti sociali" per le aziende che lavorano con digitale e IA

Naschi (Hef): al lavoro per una commissione ministeriale che fornisca indirizzi concreti alle politiche pubbliche. A dicembre convegno alla Camera
November 10, 2025
La proposta: "crediti sociali" per le aziende che lavorano con digitale e IA
Il presidente dello Human economic forum, Vincenzo Maria Naschi, a colloquio con papa Francesco nell'udienza concessa lo scorso gennaio
Stabilire anche per le nuove tecnologie digitali dei parametri il più possibile oggettivi e anche negoziabili (come già avviene per l’ambiente) a cui vincolare l’attività delle aziende, con l’obiettivo di <rimettere l’uomo al centro> dei progressi tecnologici sempre più impetuosi. È il cuore dei ragionamenti della piattaforma internazionale Human Economic Forum e del suo presidente Vincenzo Naschi che il 9 e 10 dicembre prossimi terranno alla Camera il loro secondo Forum, dopo aver attirato l’attenzione di istituzioni, grandi aziende (ci sarà anche “Tools for Humanity”, la compagnia tecnologica di Sam Altman) e della stessa Santa Sede.
Da dove nasce l’idea dello Human Economic Forum?
Nasce dal bisogno di riscoprire il senso umano dell’economia. Viviamo in un tempo in cui la tecnologia, e in particolare l’IA, l’intelligenza artificiale, sta ridefinendo le regole del lavoro, del potere e della conoscenza. Abbiamo sentito l’urgenza di creare uno spazio di dialogo dove istituzioni, imprese e società civile possano incontrarsi attorno a un principio semplice, ma rivoluzionario: rimettere l’uomo al centro.
Qual è la missione concreta del Forum?
Sensibilizzare la politica e l'intera società a promuovere la sostenibilità sociale come nuovo parametro universale di sviluppo. Dopo quella ambientale, il mondo ha bisogno di una metrica che misuri anche benessere umano, coesione ed equità. In poche parole serve una “tassonomia” sociale capace di rendere questi valori misurabili, come si fa in ambito ambientale; con dei crediti da rilasciare, necessari per lavorare con le Pubbliche amministrazioni, una sorta di "moneta etica".
Attraverso quali passaggi?
Stiamo lavorando, assieme al ministero delle Politiche sociali, alla creazione di una commissione ministeriale sulla sostenibilità sociale che possa fornire indirizzi concreti alle politiche pubbliche. In questo contesto, ho chiesto al cardinale Matteo Zuppi di promuovere un tavolo di confronto con la Cei per definire i valori etici di riferimento, che non possono che essere quelli del magistero della Chiesa cattolica.
Lo scorso anno avete avuto un incontro significativo con papa Francesco. Che ruolo ha avuto per voi?
È stato un momento fondativo. Papa Francesco ci ha ricevuti in udienza privata. Ci diede forza dicendo che  “occorre porre la persona umana al centro del nostro interesse e delle nostre attività”. È stata la spinta per dar vita a un percorso concreto.
A dicembre tornerete alla Camera.
Sarà un Forum articolato su due giornate. Al tavolo siederanno le principali aziende globali legate al mondo dell’IA, insieme a esperti, accademici ed economisti di rilievo. Parleremo del lavoro del futuro e dell’etica dell’IA. La prima giornata sarà aperta dalla “Lectio magistralis” del cardinale Baldassarre Reina, che introdurrà un confronto tra Nader Akkad, imam della Grande moschea di Roma, Riccardo Di Segni, rabbino capo a Roma, e Youssef Soueif, arcivescovo maronita di Tripoli.
Il vostro progetto sembra unire il linguaggio dell’impresa con la fede. È così?
Sì, perché crediamo che l’uomo è corpo, mente e spirito, e un’economia che dimentica una di queste dimensioni finisce per generare disuguaglianza. Lo Hef vuole essere un ponte tra la tradizione spirituale e la cultura dell’innovazione. Per questo, dal 1° al 12 dicembre, nei locali di vicolo Valdina alla Camera organizzeremo anche una mostra sulla spiritualità dell’antico Egitto. Poi c’è la Fondazione Borgo Campello, che promuove attività in questo borgo vicino ad Assisi, un luogo iconico.
Quale messaggio volete lanciare ?
Che il futuro non è scritto nei codici delle macchine, ma nei cuori delle persone. Se sapremo rendere l’economia uno strumento di vita e non di dominio, e la sostenibilità sociale misurabile in base al magistero della Chiesa, allora la tecnologia diventerà davvero alleata dell’uomo. In quest’ottica lo Hef vuole rappresentare una visione alternativa al World Economic Forum: non un’economia che regola l’uomo, ma che serve l’uomo, non un evento tecnocratico e riservato a pochi privilegiati, ma spirituale e ricco di valori culturali, libero e inclusivo. Per costruire una civiltà cosciente, in cui progresso e umanità procedano insieme.
 

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