Il Pd va in tilt sull'antisemitismo: no alla proposta di legge di Delrio
Il senatore del Pd fa riferimento alla definizione di antisemitismo dell'Ihra, ma gli alleati di centrosinistra lo trovano "sconcertante". La maggioranza dem: iniziativa personale

La proposta di legge presentata dal senatore del Pd, Graziano Delrio, sull'antisemitismo, manda in tilt il Partito democratico. Il testo dell'ex ministro ed esponente cattodem fa riferimento alla definizione di antisemitismo approvata dall'Alleanza internazionale per la memoria dell'Olocausto (Ihra), che fornisce un parametro per rilevare in modo sistematico e omogeneo il fenomeno. "L'antisemitismo - recita il testo approvato dall'Ihra nel 2016 - è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio per gli ebrei. Manifestazioni di antisemitismo verbali e fisiche sono dirette verso gli ebrei o i non ebrei e/o alle loro proprietà, verso istituzioni comunitarie ebraiche ed edifici utilizzati per il culto". In questa cornice si inserisce l'iniziativa di Delrio e sostenuta anche da Malpezzi, Nicita, Alfieri, Bazoli, Casini, Rojc, Sensi, Valente, Verini e Zampa.
Ma agli alleati del Pd non sta bene. E alla fine non sta bene nemmeno alla maggioranza schleiniana. Ad aprire la polemica Angelo Bonelli dei Verdi: "Se questo testo diventasse legge, chi contesta radicalmente i comportamenti dello Stato di Israele verrebbe definito antisemita e quindi sanzionato". Per Bonelli si tratta dunque di una proposta "sconcertante", come quelle, già depositate in Parlamento, dalla Lega, da Maurizio Gasparri di Forza Italia, da Ivan Scalfarotto di Italia Viva e da Fratelli d'Italia.
Ma il punto, come detto, non sono gli altri partiti di centrosinistra. Il punto è il Pd. Il malcontento viene direttamente dall'ala sinistra del partito, maggioritaria con l'avvento di Elly Schlein e ora ancora più forte dopo il netto sostegno espresso da componenti 'governiste' come quella di Dario Franceschini. Sulla pdl-antisemitismo, insomma, rischia di consumarsi una sorta di resa dei conti tra il correntone schleiniano lanciato verso il 2027 e i riformisti che reclamano pluralità interna e posizione meno radicali, soprattutto sulla politica estera.
L'onda monta così tanto che in serata Francesco Boccia, capogruppo del Pd in Senato, tuona: il gruppo a Palazzo Madama, dice, "non ha presentato alcun disegno di legge in materia di antisemitismo. Il senatore Delrio ha depositato, a titolo personale, un ddl che non rappresenta la posizione del gruppo né quella del partito".
Lo stesso Delrio, dunque, è costretto a replicare e spiegare: "La definizione di antisemitismo è da noi usata perché assunta dal Parlamento Europeo nel 2017 e dal governo Conte nel 2020: peraltro non le diamo forza di legge, a differenza degli altri progetti, proprio perché molto discussa sia da chi la giudica debole sia da chi la giudica eccessiva. Però è la definizione che la Repubblica Italiana sta utilizzando nelle strategie contro l'antisemitismo". Delrio lo scrive in una lettera inviata al direttore de Il Manifesto, alla luce del fatto che le prime polemiche sono nate proprio sul quotidiano comunista. "Non introduciamo nulla di nuovo", aggiunge Delrio. "Se si è potuto criticare Israele e se voci autonome si sono levate liberamente (anche modestamente la mia nella aula del Senato più volte) lo si potrà continuare a fare legittimamente. Sinceramente dovremmo guardare alla luna, l'antisemitismo, e non al dito, cioè alla definizione".
Forse Delrio ha toccato un nervo scoperto nel Pd, data la difficoltà che i dem hanno nel qualificare le proteste pro-Pal, in particolare le ultime azioni che sono andate a colpire anche redazioni giornalistiche. O forse la larga maggioranza di Elly Schlein ha voluto mandare un chiaro messaggio all'area più in sofferenza verso l'alleanza strutturale con M5s. Per la principale antagonista interna di Elly Schlein, Pina Picierno, le polemiche sulla pdl-Delrio "c'è parecchia confusione prodotta dai soliti e noti inquinatori di pozzi, le critiche strumentali che leggo sanno di giustificazionismo e ipocrisia".
Sono 6 i provvedimenti, tra progetti di legge e disegni di legge, depositati tra Camera e Senato sul tema dell'antisemitismo. A palazzo Madama Delrio ha presentato il 20 novembre scorso l'atto 'Disposizioni per la prevenzione e il contrasto dell'antisemitismo e per il rafforzamento della Strategia nazionale per la lotta contro l'antisemitismo nonché delega al Governo in materia di contenuti antisemiti diffusi sulle piattaforme online'. Assegnato il 2 dicembre alla commissione Affari costituzionali, l'esame non è ancora iniziato. E' dell'agosto 2025 il provvedimento depositato dal presidente dei senatori di FI Maurizio Gasparri. L'esame in Prima commissione è in corso dal settembre scorso. Il senatore di Iv Ivan Scalfarotto ha presentato il suo testo a luglio 2025. E' infine firmato dal presidente dei senatori della Lega Massimiliano Romeo il testo presentato a gennaio 2024, che ha un suo clone anche alla Camera. Sempre a Montecitorio c'è anche un testo a firma Mauro Malaguti, di FdI. Tutti hanno in comune il riferimento alla definizione dell'Ihra.
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