Cosa ci faceva Massimo D'Alema alla parata di Xi?

L'ex premier in Cina. «Spero da qui arrivi un messaggio di pace». Il centrodestra in rivolta. Anche Calenda duro: una schifezza
September 3, 2025
Cosa ci faceva Massimo D'Alema alla parata di Xi?
L'x premier D'Alema
«Spero e confido che da qui venga un messaggio per la pace». Massimo D'Alema - occhiali da sole, camicia bianca e maglioncino scuro sulle spalle - parla a una tv cinese da Pechino dove è andata in scena la parata per celebrare gli 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e dell'occupazione giapponese della Cina. Il video - virale suoi social - rimbalza in Italia. E solleva «indignazione» tra diversi esponenti politici. Molti tra i rappresentanti dei partiti della maggioranza. «calpesta i valori dell'Occidente», ripetono in coro puntando l'indice accusatore contro l'ex premier. Ma anche nel centrosinistra c'è fastidio. «Una schifezza», tuona secco Carlo Calenda tra i primi a stigmatizzare la presenza di D'Alema a Pechino. «Va ad omaggiare Putin, Kim Jong Un, Xi Jinping. Mentre ragazzi muoiono in Ucraina per difendere la loro e la nostra libertà. Una vera schifezza di livello Salvini», scrive su X il leader di Azione. Poi arriva il coro di «sdegno» dal centrodestra che chiama in causa anche Elly Schlein chiedendo alla leader dem una presa di posizione. Nell'intervista (con tanto di sottotitoli in cinese) D'Alema ricorda la «forza della memoria e del ricordo di una lotta eroica come fu quella del popolo cinese così importante non solo per la Cina ma per tutta l'umanità per la sconfitta del nazismo e del fascismo. Viviamo un momento difficile nelle relazioni internazionali - osserva l'ex premier - io spero e confido che qui da Pechino venga un messaggio per la pace e per la cooperazione e per il ritorno ad uno spirito di amicizia tra tutti i popoli e per porre fine alle guerre che purtroppo insanguinano, in modo così tragico, diversi Paesi del mondo».
La "visita" a Pechino però non piace. «È inaccettabile la sua presenza» a Pechino, afferma Fratelli d'Italia con Galeazzo Bignami, capogruppo alla Camera, «specie in un momento in cui l'Occidente, che Giorgia Meloni sta faticosamente cercando di tenere unito, viene apertamente sfidato da questi tre leader autocrati, che addirittura propongono un nuovo ordine mondiale basato su valori ben lontani dalla libertà, dalla democrazia e dal rispetto dei diritti umani». E ancora. «La sinistra ed Elly Schlein, che non perdono occasione di farci la lezione contro le presunte derive autoritarie e il populismo non hanno proprio nulla da dire? Non trova inaccettabile che Massimo D'Alema fosse li?». Maurizio Gasparri sfodera sarcasmo: «Non potendo far rinascere Mao Tze Tung, di cui campeggiava il ritratto, hanno portato una copia di Massimo D'Alema nella piazza di Pechino. Pare - dice il presidente dei senatori di Forza Italia - che fosse identico all'originale. È incredibile, a volte i fantasmi del passato ritornano. Per fortuna non aveva la celebre molotov che lanciò da studente all'università di Pisa e di cui si è a lungo vantato».Per il senatore leghista Marco Dreosto «proprio quel Pd che per anni ha provato a dare lezioni di morale alla Lega e al centrodestra, oggi si ritrova rappresentato in prima fila in uno dei palcoscenici più discussi del mondo. Un'immagine che parla da sola e che mostra ancora una volta i due pesi e due misure di certa sinistra: severa a parole contro di noi, ma sempre pronta a voltarsi dall'altra parte quando si tratta dei propri uomini».

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