domenica 7 marzo 2021
Il manoscritto liturgico del XIV secolo fu nascosto prima dell'invasione dei terroristi islamici. Poi raggiunse fortunosamente l'Italia per il restauro e consegnato al Pontefice. Ecco la sua storia
Il Papa riporta a Qaraqosh il libro sacro salvato dall'odio del Daesh
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“Sidra”, il libro profugo, è tornato a Qaraqosh per le mani di papa Francesco. Un dono che è restituzione e riparazione della furia iconoclasta di chi, assieme ai simboli religiosi, voleva distruggere pure la memoria di questa Chiesa d'Oriente nella Piana di Ninive.

L'antico libro liturgico del XIV secolo è stato restituito al vescovo Yohanna Butros Mouche questa mattina, durante la visita di Jorge Bergoglio a Tahira, la cattedrale dell'Immacolata concezione per la recita dell'Angelus. Un manoscritto che, al di là del valore storico e artistico delle sue miniature e delle antiche liturgie, è il simbolo della rinascita di questa comunità cristiana che il 6 agosto del 2014, dopo che i peshmerga curdi si ritirarono, venne invasa e devastata casa per casa dai terroristi del Califfato islamico dopo che, due mesi prima, avevano occupato il capoluogo Mosul.

Il manoscritto in caratteri siriaci raccoglie le preghiere liturgiche da recitare in aramaico fra la festa della Pasqua e quella della Santa Croce. Grazie ad una astuzia di alcuni sacerdoti, poco prima della fuga dalla città, il volume venne murato insieme ad altri antichi volumi in un sottoscala.

Liberata Qaraqosh, i preziosi libri, tra i quali Sidra, furono ricoverati temporaneamente in un deposito di Erbil adiacente alla sede provvisoria del vescovado. Un “libro profugo” che, rinvenuto da due giornalisti italiani, venne poi portato in Italia da Jabar Mustafà, rappresentante della Focsiv nel Kurdistan iracheno. La Federazione delle ong cattoliche lo consegnò all'Istituto centrale per la patologia del libro, grazie all'interessamento del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini. Completato il restauro, venne esposto al salone del libro di Torino del 2017, simbolo del “genocidio culturale” subito dall'Iraq.

L'Istituto di scienze religiose dell'Università Cattolica di Milano aveva programmato per inizio marzo 2020 un convegno di studio sul volume che la pandemia ha costretto a rimandare.

L'annuncio della visita in Iraq di papa Francesco ha fatto sì che il mese scorso il volume fosse mostrato al vescovo di Roma prima dell'udienza generale del 10 febbraio.

Un libro profugo che finalmente, grazie al pellegrinaggio di pace e fratellanza in Iraq di papa Francesco, è tornato a casa: simbolo della resilienza di una comunità ancora ferita, ma anche impegno di fratellanza e solidarietà della Chiesa universale. “Il lavoro condotto tutti insieme affinché Sidra tornasse a casa - dice Ivana Borsotto, presidente Focsiv - è anche una dimostrazione del ruolo della cooperazione internazionale nel promuovere lo sviluppo delle persone, ma anche favorire la coesione sociale e la crescita dei territori”. Un impegno, ora che Sidra è ritornato, a ricostruire nel segno della fratellanza la società irachena ancora profondamente ferita.

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