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L'affetto dei fedeli nella basilica di San Pietro - Reuters
Papa Francesco è morto sereno. Una morte discreta, quasi improvvisa, senza lunghe attese e troppi clamori per il Pontefice. Il quale non aveva mai nascosto la sua umanissima paura di quei momenti estremi. Un avolta confidò anche di aver sempre chiesto al Signore nelle sue preghiere: «Fa' che sia breve, senza che io soffra troppo». Ed è stato esaudito.
Gli ultimi momenti della vita terrena del Papa sono stati raccontati da Vatican News. Il papa era assistito dall'infermiere Massimiliano Strappetti nominato nel 2022 suo assistente sanitario personale. E proprio a Strappetti sarebbero state indirizzate alcune delle sue ultime parole. «Grazie per avermi riportato in piazza». Parole pronunciato domenica dopo il bagno di folla in papamobile al termine della benedizione Urbi et Orbi di Pasqua. Francesco, sempre secondo quanto riportato dai media vaticani, avrebbe prima chiesto a Strappetti: »Credi che possa farlo?»
Francesco ha poi riposato nel pomeriggio e ha trascorso una cena tranquilla. Intorno alle 5:30 del mattino di ieri, 21 aprile, prosegue il racconto, le prime avvisaglie del malore, con il pronto intervento di chi vegliava su di lui. Più di un'ora dopo, fatto un gesto di saluto con la mano a Strappetti, sdraiato sul letto del suo appartamento al secondo piano di Casa Santa Marta, il Pontefice è entrato in coma. Non ha sofferto, è avvenuto tutto rapidamente, racconta chi gli era accanto in quegli ultimi momenti.
Si apprende nel frattempo che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato questa mattina a Santa Marta in Vaticano per un primo omaggio alla salma di papa Francesco. Il Capo dello Stato, che era accompagnato dalla figlia Laura, ha già fatto rientro al Quirinale.
E oggi sono stati definiti alcuni particolari organizzativi. Sarà traslata domani mattina, mercoledì 23 aprile, alle 9, nella Basilica di San Pietro la bara di papa Francesco. E sabato mattina alle 10 si svolgeranno i funerali. Ne ha dato notizia l'Ufficio delle Celebrazioni liturgiche pontificie. Domani il feretro sarà portato dalla Cappella di Casa Santa Marta (dove si trova da ieri sera, ndr) alla Basilica Papale di San Pietro, secondo quanto previsto nell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis (nn. 41-65). «Dopo il momento di preghiera, presieduto dal cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa, avrà inizio la traslazione. La processione percorrerà la Piazza Santa Marta e la Piazza dei Protomartiri Romani; dall’Arco delle Campane uscirà in Piazza San Pietro ed entrerà nella Basilica Vaticana attraverso la porta centrale. Presso l’altare della Confessione il Cardinale Camerlengo presiederà la Liturgia della Parola, al termine della quale avranno inizio le visite alla salma del Romano Pontefice». La Basilica resterà aperta ai fedeli, per l'omaggio alla salma, nei seguenti orari: mercoledì 23 aprile: ore 11:00-24:00; giovedì 24 aprile: ore 7:00-24:00; e venerdì 25 aprile: ore 7:00-19:00.
«Sabato 26 aprile alle ore 10, primo giorno dei Novendiali, sul sagrato della Basilica di San Pietro sarà celebrata la Santa Messa esequiale del Romano Pontefice Francesco, secondo quanto previsto nell'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis», rende noto inoltre l'arcivescovo Diego Ravelli, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie. Il funerale sarà presieduto «dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio Cardinalizio. Al termine della celebrazione eucaristica avranno luogo l'ultima commendatio e la
valedictio», spiega Ravelli. «Di seguito il feretro del Romano Pontefice sarà portato nella Basilica di San Pietro e da lì nella Basilica di Santa Maria Maggiore per la tumulazione». E questa sera alle 19,30, proprio sul sagrato della Basilica liberiana, si reciterà il Rosario in suffragio di Papa Francesco. La preghiera sarà guidata dal cardinale decano, Giovanni Battista Re. Mentre alle 21,00 la preghiera mariana sarà replicata in piazza San Pietro, sotto la guida del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano.
Intanto si è tenuta questa mattina nell'Aula del Sinodo in Vaticano la prima Congregazione generale dei cardinali, dopo la morte di papa Francesco, avvenuta lunedì 21 aprile alle 7,35. Alla riunione possono partecipare anche i cardinali non elettori, cioè coloro che hanno superato gli 80 anni. Ieri sono stati apposti i sigilli sia all'appartamento papale di Casa Santa Marta, sia a quello nel Palazzo Apostolico. Ulteriori notizie verranno diffuse nel corso della giornata. Ma è stato già comunicato che la celebrazione eucaristica e il rito della canonizzazione del beato Carlo Acutis, prevista il 27 aprile 2025, II domenica di Pasqua o della Divina Misericordia, in occasione del Giubileo degli Adolescenti, è sospesa. Parimenti, il Collegio dei Cardinali, nella Congregazione Generale svoltasi oggi, ha deciso di sospendere le Celebrazioni di beatificazione programmate, fino alla decisione del nuovo Romano Pontefice.
Ieri sera, lunedì 21 aprile alle ore 20, il cardinale camerlengo Farrell ha presieduto il rito della constatazione della morte e della deposizione della salma nella bara. Papa Francesco è morto per ictus cerebrale, coma e collasso cardiocircolatorio irreversibile. Lo ha certificato nella denuncia di morte il professor Andrea Arcangeli, direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano. Il documento è stato diramato dalla Sala Stampa della Santa Sede, insieme con il testamento del Papa (che Avvenire.it pubblica integralmente) al termine del rito nella cappella di Casa Santa Marta, durato circa un'ora. Erano presenti il decano del Collegio cardinalizio, cardinale Giovanni Battista Re, i familiari del Papa, e i dirigenti della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano.