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Leone XIV porta a piedi il Santissimo Sacramento lungo le via di Roma per la processione del Corpus Domini - Reuters
È la «condivisione» la risposta che indica il Papa di fronte alla «fame» dei popoli. Leone XIV celebra le solennità del Corpus Domini nel cuore di Roma. E, riflettendo sul “miracolo” della moltiplicazione dei pani e dei pesci narrato nel Vangelo della domenica, ricorda che «la fame non è un bisogno che non c’entra con l’annuncio del Regno e con la testimonianza della salvezza». Il Papa dice “no” a una fede disincarnata. Anzi, aggiunge, proprio Cristo mostra come lui stesso «salvi» dalla fame la gente radunata intorno a lui. «Oggi – denuncia papa Leone –, al posto delle folle ricordate nel Vangelo stanno interi popoli, umiliati dall’ingordigia altrui più ancora che dalla propria fame». Poi ammonisce: «Davanti alla miseria di molti, l’accumulo di pochi è segno di una superbia indifferente, che produce dolore e ingiustizia». E si può toccare con mano come «l’opulenza sprechi i frutti della terra e del lavoro dell’uomo». Da qui l’invito che è come una consegna per vivere il Giubileo nel segno della fraternità: «Specialmente in questo anno giubilare, l’esempio del Signore resta per noi urgente criterio di azione e di servizio: condividere il pane, per moltiplicare la speranza, proclama l’avvento del Regno di Dio».
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Leone XIV porta a piedi il Santissimo Sacramento lungo le via di Roma per la processione del Corpus Domini - Ansa
Leone XIV guarda ai poveri nella grande festa del Corpo e Sangue di Cristo: indigenti in ogni angolo del pianeta, ma soprattutto affamati nella «relazione con Dio», dice. Festa che, come da tradizione, porta il Papa all’aperto: davanti alla Basilica di San Giovanni in Laterano, la Cattedrale della sua diocesi, dove presiede sul sagrato la Messa questo pomeriggio che vede anche la presenza di legislatori e sindaci di 68 nazioni arrivati per il Giubileo dei governanti; lungo le strade della Capitale in cui porta a piedi il Santissimo Sacramento; all’ingresso della Basilica di Santa Maria Maggiore dove termina la processione e impartisce la benedizione eucaristica. Processione con sorpresa: perché Leone XIV non sale su alcun mezzo per muoversi accanto all’Ostia consacrata, ma sceglie di camminare in prima persona fra le vie della città. Passo sostenuto per un Papa di 69 anni. E sportivo: che ha continuato a giocare a tennis e a frequentare la palestra anche negli ultimi due anni, quando era tornato a Roma come prefetto del Dicastero per i vescovi. Trentacinque minuti di cammino, lungo via Merulana, un chilometro e mezzo. È una scena suggestiva che incanta Roma: il Papa che tiene alto l’ostensorio in mano e che lo avvolge con il velo omerale, sotto il baldacchino, in mezzo alla folla che lo accompagna e idealmente lo scorta; e un popolo di ventimila fedeli, secondo la Sala Stampa vaticana, che lo segue con le candele. Ad aprire il lungo corteo, rappresentanze delle confraternite, diaconi, sacerdoti, religiosi e religiose, vescovi e cardinali. Addobbate a festa diverse finestre e facciate dei palazzi.
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Leone XIV porta a piedi il Santissimo Sacramento lungo le via di Roma per la processione del Corpus Domini - Reuters
Facendo uscire dalle chiese il Santissimo Sacramento nella solennità legata al miracolo eucaristico di Bolsena, «lo porgiamo allo sguardo, alla coscienza, al cuore della gente. Al cuore di chi crede, perché creda più fermamente; al cuore di chi non crede, perché si interroghi sulla fame che abbiamo nell’animo e sul pane che la può saziare», spiega il Papa. E chiede alla comunità ecclesiale il coraggio dell’annuncio: «Portiamo Gesù al cuore di tutti, perché Gesù tutti coinvolge nell’opera della salvezza».
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La benedizione eucaristica di Leone XIV davanti alla Basilica di Santa Maria Maggiore - Reuters
Nell’omelia il Papa torna sul tema dell’unità della Chiesa, uno dei cardini del suo pontificato. «Secondo le parole dell’apostolo Paolo, il Concilio Vaticano II insegna che col sacramento del pane eucaristico viene rappresentata ed effettuata l’unità dei fedeli, che costituiscono un solo corpo in Cristo», sottolinea. Ed è la stessa processione eucaristica un «segno» di unità. Perché dice che «insieme, pastori e gregge, ci nutriamo del Santissimo Sacramento». Eucaristia che è al centro della meditazione di Leone XIV. «Come la fame è segno della nostra radicale indigenza di vita, così spezzare il pane è segno del dono divino di salvezza», afferma. E subito aggiunge: «Cristo è la risposta di Dio alla fame dell’uomo, perché il suo corpo è il pane della vita eterna: prendete e mangiatene tutti. Offrendo tutto se stesso, il Crocifisso Risorto si consegna a noi, che scopriamo così d’essere fatti per nutrirci di Dio». Quindi avverte: «Gesù è tutto quello che serve per dare forza e senso alla nostra vita».
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La benedizione eucaristica di Leone XIV davanti alla Basilica di Santa Maria Maggiore - Reuters
Durante la Messa il Papa ricorda che nessuno è esente dalle difficoltà. «Anche per quanti ricevono da Gesù la buona novella, viene l’ora della prova». Ma è proprio «nel tempo dell’indigenza e delle ombre che Gesù resta in mezzo a noi». Così «Cristo ci sorprende con la sua misericordia» e «invita i suoi discepoli a prendersi cura» del popolo piegato dalle fatiche e dalle sofferenze.