venerdì 22 ottobre 2021
In programma anche un viaggio in Oceania. Un invito ai leader mondiali: occorre più fatti e meno discorsi, in particolare per i poveri, l'ambiente, la pace. L'esempio positivo della Merkel
Papa Francesco

Papa Francesco - Vatican Media / Ansa

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L'agenda dei prossimi viaggi, le attese legate al G20 che si terrà a Roma a fine mese, l’omaggio ad Angela Merkel: «uno dei grandi leader che passeranno alla storia». È un’intervista ad ampio raggio quella concessa dal Papa in Vaticano all’agenzia argentina Telam.

Con una gustosa appendice legata al calciatore Leo Messi. Il campione di calcio, oggi al Paris Saint German dopo una lunga militanza al Barcellona aveva fatto pervenire al Pontefice una sua maglia autografata accompagnata da una dedica affettuosa e Francesco lo ha ringraziato con particolare trasporto sottolineando «la semplicità» del 6 volte pallone d’oro argentino. «Grazie per la vicinanza, per la testimonianza e per non esserti montato la testa – ha detto Bergoglio in un video – Dio ti benedica e conta su di me per qualsiasi cosa».

Al centro della riflessione del Vescovo di Roma però c’è innanzitutto il futuro prossimo. Alla vigilia degli 85 anni, li compirà il 17 dicembre, e in ripresa dall’intervento al colon subito in luglio, il Papa ha annunciato che tornerà a viaggiare all’estero.

«Il primo fine settimana di dicembre andrò in Grecia e Cipro» ha annunciato, confermando che la Santa Sede sta organizzando la visita che potrebbe toccare anche l’isola di Lesbo, sede della famigerata “giungla”, il campo profughi che Francesco vide con i propri occhi nell’aprile di cinque anni fa rimanendone profondamente turbato.

Per quanto riguarda le date, sono state fissate dal 2 al 4 dicembre a Cipro, con visita alla città di Nicosia. E dal 4 al 6 dicembre in Grecia, visitando Atene e l'isola di Lesbo

Ma l’agenda dei “pellegrinaggi” non si esaurisce qui. È infatti in progettazione per il 2022 un viaggio in Oceania, che potrebbe comprendere anche la Papua Nuova Guinea meta già prevista ma poi accantonata come Timor Est, a causa del Covid. Inoltre, «ho in mente – ha detto Francesco – di andare in Congo e in Ungheria».

Nell’immediato tuttavia l’attenzione è soprattutto per il vertice del G20 in programma tra una settimana a Roma, con l’invito ai Paesi più potenti a riconoscere le «asimmetrie» che governano politicamente il pianeta, per esempio nell’accesso alla cura della salute, con pesanti discriminazioni sui poveri e in generale sulle periferie del mondo: il G20 di Roma – ha detto Francesco – deve considerare seriamente il rapporto tra Paesi sottosviluppati e sviluppati». Un approccio che si ricollega anche al dovere di «abbassare le tensioni a livello globale» di fronte a una vera e propria «escalation di violenza» e a dare concretezza ai buoni propositi sulla questione ambientale: occorre «passare dalle parole ai fatti».

«È ora di cominciare a fare le cose e vedere i risultati». Una concretezza che è stata una delle note dominanti dell’azione politica di Angela Merkel al passo d’addio dopo aver guidato la Germania per 16 anni. È «uno dei grandi leader che passeranno alla storia», ha sottolineato papa Francesco, auspicando che il suo esempio spinga tante donne «che sentono la vocazione politica» a seguire la chiamata. «Nei suoi anni di governo, Merkel ha dato un esempio di buon senso, di capacità di vedere ciò che è possibile, ciò che è fattibile, e di camminare sempre su quella strada – ha aggiunto il Pontefice evidenziando come l’ormai ex cancelliera non sia «una donna di fantasia» pur essendo animata da «ideali». Orientamenti, linee guida, «che lei ha saputo incarnare concretamente».




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