sabato 2 aprile 2022
Il viaggio apostolico nell’isola dove l'Apostolo fece naufragio. «Vengo alle sorgenti dell’annuncio del Vangelo». Tra i temi l’accoglienza dei migranti
Il benvenuto di Malta al Papa

Il benvenuto di Malta al Papa - Reuters

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Nella prima giornata del suo viaggio apostolico nell’isola di Malta, papa Francesco avrà due momenti pubblici nei quali terrà anche un discorso. Il primo alle 11.50 nel Palazzo del Gran Maestro a La Valletta dove incontrerà le autorità e il corpo diplomatico accreditato presso l’isola. Il secondo momento pubblico sarà nel pomeriggio alle 17.30 presso il Santuario nazionale di "Ta’ Pinu" a Gozo, dove si svolgerà un incontro di preghiera. Il Papa partirà questa mattina alle 8.30 dall’aeroporto di Roma Fiumicino e giungerà all’aeroporto internazionale di Malta alle 10. Lì si svolgerà la cerimonia di benvenuto, che precederà la visita di cortesia al presidente della Repubblica e l’incontro con il primo ministro. La giornata si concluderà alle 19.30 con il trasferimento nella nunziatura apostolica. Nei suoi spostamenti in terra maltese, il Papa viaggerà su un catamarano e poi su un traghetto.

Papa Francesco vola a Malta. In questa «terra luminosa» si presenta come «pellegrino sulle orme dell’Apostolo Paolo», che fu accolto nell’isola «con grande umanità dopo aver fatto naufragio in mare mentre era diretto a Roma». Il Pontefice lo ha spiegato mercoledì scorso. Questo viaggio apostolico è una triplice «occasione». Per «andare alle sorgenti dell’annuncio del Vangelo». Per «conoscere di persona una comunità cristiana dalla storia millenaria e vivace». E per «incontrare gli abitanti di un Paese che si trova al centro del Mediterraneo e nel sud del continente europeo, oggi ancora più impegnato nell’accoglienza di tanti fratelli e sorelle in cerca di rifugio».


Una nazione «ricca di fede» e con «una forte religiosità popolare»,
nella quale l’85,2% della popolazione si dice cattolica

Malta è stata evangelizzata da san Paolo che, lo raccontano gli Atti degli Apostoli, naufragò nell’isola nell’anno 60, quando, prigioniero, era condotto a Roma per essere processato. E il Papa andrà a visitare domani mattina la Grotta dove san Paolo visse e predicò nei tre mesi di permanenza, e reciterà una preghiera all’Apostolo delle genti. La comunità cattolica maltese ha una storia «millenaria» quindi, e segnata da una grande «vivacità». Ecclesiale ed ecclesiastica. È un piccolo arcipelago di piccole isole, anche se densamente abitate. Piccole ma ricche di fede, che si manifesta con una forte religiosità popolare. Una pietà che Francesco onorerà con la visita di questo pomeriggio al Santuario mariano nazionale di "Ta’ Pinu" a Gozo, luogo di pellegrinaggio più famoso e frequentato.

La piccola Chiesa di Malta - 408mila fedeli su 478mila abitanti, con un prete ogni 569 cattolici - conta 48 scuole materne e primarie, 24 medie e superiori, 2 università. Due sono i vescovi per altrettante diocesi (è la più piccola Conferenza episcopale al mondo). Malta conta poi anche tre nunzi (stesso numero della Francia): Antoine Camilleri in Etiopia, Joseph Spiteri in Libano e Alfred Xuereb (già segretario di particolare aggiunto di Benedetto XVI) in Corea. Vescovo di Gozo è Anthony Teuma, mentre arcivescovo di Malta è Charles J. Scicluna, una delle figure chiave nell’impegno della Chiesa cattolica nel campo della repressione degli abusi di chierici verso minori, che ricopre anche l’incarico di segretario aggiunto della Congregazione per la dottrina della fede. A Roma poi nel delicato incarico di segretario generale del Sinodo dei vescovi c’è il cardinale Mario Grech, chiamato in Urbe e insignito della porpora da Francesco dopo essere stato vescovo di Gozo per 14 anni, dal novembre 2005 all’ottobre 2019. Grech è l’altro cardinale (oltre al Segretario di Stato Pietro Parolin) a far parte del seguito papale.


Ad accogliere il Pontefice saranno
i due vescovi maltesi Il cardinale Grech:
«È un momento di grazia perché credo che la presenza
di Pietro nell’isola di Paolo
ci confermerà nella fede»

Anche a Malta però la secolarizzazione avanza. Si professa cattolico l’85% della popolazione, ma negli ultimi decenni la frequenza ai Sacramenti, pur rimanendo alta rispetto agli standard continentali, è venuta scemando. «Viviamo l’influsso della secolarizzazione, di un mondo globalizzato con un atteggiamento molto liquido nei riguardi degli impegni umani, personali e morali», ha confessato monsignor Scicluna. Negli ultimi anni, ad esempio, sono state varate leggi un tempo considerate impensabili: nel 2011 è stato introdotto il divorzio civile e nel 2017 sono state legalizzate le unioni tra persone dello stesso sesso.

L’aborto rimane vietato e, come si è visto dopo le elezioni di sabato scorso in cui è stato confermato con largo margine il premier laburista Robert Abela, la cerimonia del giuramento all’insediamento del nuovo governo prevede anche il bacio di un crocefisso.
La visita di Francesco «è un momento di grazia perché credo che la presenza di Pietro nell’isola di Paolo ci confermerà nella fede», ha detto il cardinale Grech a VaticanNews, aggiungendo di pregare «fortemente lo Spirito Santo» affinché assista il Papa «ad aiutarci nella nuova evangelizzazione» in cui è impegnata la Chiesa maltese. «Il Papa – aggiunge Scicluna sempre ai media vaticani – viene come quello che ci ricorda la radicalità del Vangelo ma anche la guarigione, e porta la Parola di Gesù».

Ma il punto focale del viaggio è certamente quello dell’accoglienza. Ai profughi che da anni attraversano il Mediterraneo in cerca di una vita migliore, come a quelli che da un mese fuggono dalla guerra in Ucraina. È facile immaginare che questo punto verrà toccato nel discorso al corpo diplomatico di questa mattina. Il tema dell’accoglienza sarà poi al centro dell’appuntamento conclusivo di domani pomeriggio. L’incontro con i profughi presso il Centro "Giovanni XXIII Peace Lab" fondato nel 1971 dal francescano Dionysius Mintoff, oggi 91nne, ma sempre in prima linea nell’accoglienza dei migranti.

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