giovedì 7 luglio 2022
L’annuncio nell’intervista concessa all’agenzia Reuters: saranno coinvolte nel processo per indicare i nuovi pastori diocesani
Da papa Francesco l’invito ad allargare gli “spazi” per le donne all’interno della Chiesa

Da papa Francesco l’invito ad allargare gli “spazi” per le donne all’interno della Chiesa - Siciliani

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Papa Francesco ha rivelato che sta per nominare due donne al Dicastero per i vescovi, che saranno dunque coinvolte nel processo per eleggere i nuovi pastori diocesani. Lo ha fatto nell’intervista concessa a Phil Pullella della Reuters di cui ieri è stata pubblicata una terza puntata. Il Pontefice ha risposto a una domanda sulla presenza femminile in Vaticano, su quanto stabilito dalla nuova Costituzione apostolica Praedicate Evangelium che riforma la Curia e su quali dicasteri potranno in futuro essere affidati a un laico o a una laica. Questa la risposta di Francesco, come riferita dai media vaticani: «Io sono aperto che si dia l’occasione. Adesso il Governatorato ha una vice governatrice... Adesso, nella Congregazione dei vescovi, nella commissione per eleggere i vescovi, andranno due donne per la prima volta. Un po’ si apre in questo modo». Francesco ha quindi aggiunto che per il futuro vede possibile la designazione di laici alla guida di dicasteri quali «quello per i laici, la famiglia e la vita, quello per la cultura e l’educazione, o alla Biblioteca, che è quasi un dicastero».

Attualmente il Dicastero per i vescovi ha membri che sono solo cardinali e vescovi, mentre i consultori sono presuli e sacerdoti e tra gli officiali c’è una suora. Nella sua risposta il Papa ha citato il caso di suor Raffaella Petrini, nominata lo scorso anno “segretario generale” e quindi numero due del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Altre donne con incarichi “dirigenziali” in Vaticano sono la suora spagnola Carmen Ros Nortes "sottosegretario" al Dicastero per i religiosi, la suora francese Nathalie Becquart, “sottosegretario” del Sinodo dei vescovi, e la salesiana suor Alessandra Smerilli, “segretario” del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. Tra le donne laiche che ricoprono incarichi di alto livello ci sono Francesca Di Giovanni, “sottosegretario” per il settore multilaterale della sezione per i rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, la professoressa argentina Emilce Cuda, “segretario” della Pontificia Commissione per l’America Latina, Linda Ghisoni e Gabriella Gambino, entrambe “sottosegretario” al Dicastero per i laici, la famiglia e la vita: e poi Barbara Jatta, la prima donna “direttore” dei Musei vaticani; la slovena Nataša Govekar, “direttore” della direzione teologico-pastorale del Dicastero per la comunicazione; e la brasiliana Cristiane Murray, vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede. La professoressa tedesca Charlotte Kreuter-Kirchof è poi vicecoordinatore del Consiglio per l’economia.

Recentemente il cardinale Oscar Andres Rodriguez Maradiaga ha rivelato che il Papa voleva mettere una donna a capo del “Ministero per l’economia”, ma «non ha potuto perché ci sono retribuzioni, quali questa persona meritava per competenza e curriculum, che non possono essere pagate in Vaticano». Ritornando agli esempi fatti dal Papa il cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, un mese fa ha scherzato sul fatto che, con la promulgazione della Praedicate Evangelium, lui potrebbe essere l’ultimo ecclesiastico a guidare quel dicastero. Il nuovo Dicastero per la cultura e l’educazione poi è frutto dell’accorpamento di una Congregazione e di un Pontificio Consiglio guidati da cardinali ben oltre i 75 anni. Mentre a capo dell’Archivio e della Biblioteca Vaticana c’è il porporato portoghese José Tolentino de Mendonça, 56 anni.

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