venerdì 6 maggio 2022
"Oggi per un cristiano non è possibile andare da solo con la propria confessione" ha detto Francesco ricevendo il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani
Il Papa: ignorare le divisioni tra cristiani alimenta terreno per conflitti

Vatican Media

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"Ignorare le divisioni tra i cristiani, per abitudine o per rassegnazione, significa tollerare quell'inquinamento dei cuori che rende fertile il terreno per i conflitti". Lo ha detto papa Francesco ricevendo in udienza i partecipanti alla sessione plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani. IL TESTO DEL DISCORSO

"Nel secolo scorso - ha affermato il Pontefice -, la consapevolezza che lo scandalo della divisione dei cristiani avesse un peso storico nel generare il male che ha avvelenato il mondo di lutti e ingiustizie aveva mosso le comunità credenti, sotto la guida dello Spirito Santo, a desiderare l'unità per cui il Signore ha pregato e ha dato la vita". "Oggi, di fronte alla barbarie della guerra, questo anelito all'unità va nuovamente alimentato", ha rimarcato.

"L'annuncio del vangelo della pace, quel vangelo che disarma i cuori prima ancora che gli eserciti", ha proseguito Francesco, "sarà più credibile solo se annunciato da cristiani finalmente riconciliati in Gesù, Principe della pace; cristiani animati dal suo messaggio di amore e fraternità universale, che travalica i confini della propria comunità e della propria nazione".

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"Oggi o si cammina tutti insieme o non si può camminare", "o camminiamo insieme o rimaniamo fermi" ha ripetuto più volte il Papa. "Oggi per un cristiano non è possibile andare da solo con la propria confessione, o andiamo insieme, tutte le confessioni fraterne, o non si cammina". "La coscienza dell'ecumenismo è tale che non si può pensare di andare nel cammino della fede senza la compagnia dei fratelli e sorelle di altre Chiese o comunità ecclesiali. È questa una grande cosa. Soli mai, non possiamo".

Se ci si dimentica di "camminare insieme", ha ammonito Francesco, "ci si espone seriamente al rischio della presunzione di autosufficienza e della autoreferenzialità, che sono gravi ostacoli per l'ecumenismo". "E noi lo vediamo - ha aggiunto a braccio - in alcuni Paesi vi sono queste riprese egocentriche, per dire così, di alcune comunità cristiane e che è un tornare indietro e non poter avanzare".

"Un primo significativo risultato ecumenico della pandemia - ha aggiunto il Papa . è stata la rinnovata consapevolezza di appartenere tutti all'unica famiglia cristiana, consapevolezza radicata nell'esperienza di condividere la medesima fragilità e di poter confidare solamente nell'aiuto che viene da Dio".

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