lunedì 23 ottobre 2017
Nel discorso al patriarca ortodosso di Gerusalemme, Teophilos III, il richiamo alla situazione della Terra Santa. Tutela per i cristiani. Moltiplicare gli sforzi per una pace fondata sulla giustizia
Papa Francesco durante il viaggio apostolico del 2014 a Gerusalemme (Ansa)

Papa Francesco durante il viaggio apostolico del 2014 a Gerusalemme (Ansa)

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Più impegno, «moltiplicare gli sforzi» per realizzare le condizioni di «una pace stabile, basata sulla giustizia e sul riconoscimento dei diritti di tutti». Nell’incontro con Teophilos III patriarca greco ortodosso di Gerusalemme, il Papa è tornato a esprimere la propria vicinanza alle vittime dei conflitti e in particolare alle comunità cristiane di Terra Santa. Per loro l’auspicio che «siano sempre riconosciuti parte integrante della società e che, come cittadini e credenti a pieno diritto, portino, senza mai stancarsi, il proprio contributo per il bene comune e per la costruzione della pace, impegnandosi ad essere artefici di riconciliazione e di concordia. Tale contributo sarà più efficace nella misura in cui si realizza una sintonia sempre maggiore tra le diverse Chiese della regione». In questo senso «particolarmente importante sarebbe una crescente collaborazione per il sostegno delle famiglie e dei giovani cristiani, affinché non si trovino nelle condizioni di dover lasciare la propria terra. Lavorando insieme in questo delicato ambito, i fedeli di varie confessioni potranno anche conoscersi meglio e sviluppare rapporti sempre più fraterni». Di qui il rinnovato desiderio e il sincero impegno – ribadito da Francesco – «a progredire nel cammino verso la piena unità tra noi». Perché – ha aggiunto il Pontefice – «non è possibile cambiare la storia, ma, senza dimenticare le gravi mancanze di carità compiute durante i secoli, volgiamo insieme lo sguardo a un futuro di riconciliazione piena e di comunione fraterna e diamoci da fare ora, come il Signore desidera».

Gerusalemme crocevia della pace

Quello tra papa Francesco e il patriarca Theophilos III non è il primo colloquio. Si sono infatti precedentemente incontrati due volte: durante il pellegrinaggio del Pontefice a Gerusalemme nel maggio 2014 e in occasione dell’invocazione per la pace tenutasi nei Giardini Vaticani nel giugno dello stesso anno. Oggi come allora, al centro della riflessione, la situazione in Terra Santa, con una particolare riferimento a Gerusalemme «Città Santa – ha sottolineato Bergoglio –, il cui status quo va difeso e preservato, dovrebbe essere un luogo dove tutti possano convivere pacificamente; altrimenti continuerà per tutti e senza fine la spirale della sofferenza». E a questo scopo – ha aggiunto il Papa – «occorre respingere con fermezza il ricorso a qualsiasi tipo di violenza, ogni genere di discriminazione e ogni manifestazione di intolleranza contro persone o luoghi di culto ebraici, cristiani e musulmani».

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