
A sinistra: la prima immagine, diffusa dalla Sala stampa vaticana, del progetto della tomba di papa Francesco in Santa Maria Maggiore. A destra: il Pontefice argentino in preghiera davanti all'icona mariana della Salus Populi Romani, come faceva all'inizio e al termine di ogni viaggio apostolico - Vatican Media
«Il sepolcro deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus». Così papa Francesco aveva desiderato la sua sepoltura, come si legge nel suo Testamento. Ebbene: nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 24 aprile, la Sala stampa della Santa Sede ha diffuso la prima immagine del progetto della tomba preparata per la sua sepoltura nella Basilica di Santa Maggiore.
«La tomba è stata realizzata in marmo di provenienza ligure con la sola iscrizione “FRANCISCUS” e la riproduzione della sua croce pettorale – spiega la nota che accompagna l’immagine –. La tomba è stata preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della Basilica di Santa Maria Maggiore. La tomba è situata nei pressi dell'Altare di San Francesco». Tutto fatto secondo le disposizioni di papa Bergoglio. Che per la tomba ha voluto una pietra proveniente «dalla terra dei suoi avi», come ha confermato il cardinale Rolandas Makrickas, arciprete coadiutore della Basilica di Santa Maria Maggiore.
Da domenica 27 aprile si potrà visitare la tomba in Santa Maria Maggiore
Dopo il funerale – che verrà celebrato sabato 26 aprile alle 10 in piazza San Pietro, presieduto dal cardinale decano Giovanni Battista Re – il corpo di papa Francesco verrà portato alla Basilica Liberiana. Il corteo funebre che accompagnerà la sua salma di papa Francesco sarà «a passo d'uomo» per «consentire alla gente di salutarlo», ha reso noto il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. Ci sarà una diretta tv che però si fermerà all'ingresso di Santa Maria Maggiore perché la tumulazione sarà un atto riservato. «Sarà possibile alle persone di essere lungo il percorso» da San Pietro. La tomba del Pontefice argentino– ha aggiunto Bruni – potrà essere visitata dalla mattina di domenica 27 aprile.
Il sepolcro? «Nella terra, semplice». Nel Testamento le volontà del Papa
«La mia vita e il ministero sacerdotale ed episcopale ho sempre affidato alla Madre del Nostro Signore, Maria Santissima. Perciò, chiedo che le mie spoglie mortali riposino aspettando il giorno della risurrezione nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore – si legge nel Testamento di Francesco –. Desidero che il mio ultimo viaggio terreno si concluda proprio in questo antichissimo santuario Mariano dove mi recavo per la preghiera all’inizio e al termine di ogni Viaggio Apostolico ad affidare fiduciosamente le mie intenzioni alla Madre Immacolata e ringraziarLa per la docile e materna cura». Papa Bergoglio chiedeva inoltre che la tomba fosse preparata «nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della suddetta Basilica Papale». Il sepolcro «deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus».
L'arciprete Makrickas: «Così torna anche nella casa della Madre»
«Lui ha voluto che la sua tomba parlasse della sua vita», afferma il cardinale Rolandas Makrickas, arciprete coadiutore della Basilica di Santa Maria Maggiore, chiamato a vegliare sulle ultime volontà del Pontefice argentino. «Ha scelto una tomba molto semplice con le cose essenziali, come è stata anche la scelta di vivere a Casa Santa Marta e non nel Palazzo. Io paragono queste due scelte perché rappresentano la continuità, dalla quale si capisce perché la tomba così semplice. Perché lui ha vissuto in modo molto semplice con le persone, con i fedeli ai quali era molto vicino, soprattutto ai poveri e ai bisognosi. E vuole essere anche ricordato con la sua tomba, con la sua presenza anche da defunto, in questo modo semplice e vicino alla Madre di Dio», ha dichiarato il porporato lituano in un’intervista al Sir, l’agenzia della Conferenza episcopale italiana.
Da domenica, dunque, i fedeli potranno recarsi nella Basilica Liberiana per visitare la tomba di Bergoglio. «Per noi – riprende Makrickas –accogliere la tomba di papa Francesco significa accogliere un padre che, dopo aver vissuto tutta la sua vita nella semplicità, come testimoniato anche dalla scelta del nome per il suo pontificato, ritorna a casa non come uno sconosciuto, ma come uno che ha visitato questa basilica ben 126 volte. Nei più importanti momenti della sua vita, come i viaggi apostolici o il ritorno dall’ospedale. Noi lo accogliamo come uno che non solo torna nella casa del Padre, ma anche della Madre».