mercoledì 20 gennaio 2010
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Bisogna ringraziare l’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna Giovanni Bissoni. Perché la nota con la quale ieri ha gelidamente informato che dopo la somministrazione della Ru486 negli ospedali della regione le donne vengono rispedite a casa ad abortire da sole è un contributo alla chiarezza. Basta con l’ipocrisia del «ricovero» che l’Agenzia del farmaco – del cui consiglio d’amministrazione Bissoni fa parte – diceva di voler assicurare. Non c’è proprio alcun ricovero: l’Emilia Romagna rimanda le pazienti a spasso, perché la grande conquista, il nuovo diritto civile acquisito, il magnifico trofeo del femminismo post-moderno è l’aborto domiciliare. Tanto è solo «una mestruazione abbondante», meglio non intralciare gli ospedali per una sciocchezza simile. Un tragico inganno, spacciato per "libertà".
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