Scrivere di scuola paritaria (che non è solo privata) e trovare pregiudizi
mercoledì 15 febbraio 2023

Caro direttore,
domenica 12 febbraio ho ascoltato, come mia consuetudine, la rassegna stampa che Rai Radio3 offre ogni mattina. Il conduttore della settimana, Gad Lerner, presentando l'apertura di “Avvenire”, relativa allo stato della scuola paritaria italiana (dal 2000, legge Berlinguer, parte del sistema pubblico d’istruzione), l'ha definita una «notizia aziendale». Il giornalista non ha letto l'articolo oppure ha ceduto al pregiudizio ideologico? Se avesse letto il documentato resoconto di Paolo Ferrario, avrebbe capito che in gioco c'è la vita democratica del Paese e non gli interessi di una parte: il pluralismo educativo è un bene per tutti. Grazie ad “Avvenire” che ce lo ricorda.

Valter Cavenati Bergamo


Caro direttore,
stamattina (domenica 12 febbraio 2023, ndr) avevo appena preso “Avvenire” nell’edicola del paese dove celebro la domenica quando, rientrato in auto, mi sono sintonizzato sulla rassegna stampa di Radio3, proprio nel momento in cui il conduttore Gad Lerner presentava il quotidiano “Avvenire” più o meno con queste parole: «Il giornale che i devoti cristiani trovano la domenica andando a Messa in alcune parrocchie...». Di seguito presentava il titolo di prima pagina «Altro che parità» assimilandolo più o meno a un “comunicato aziendale”. Il tutto mi è parso di un’avvilente forzata ironia e di non conoscenza del quotidiano cattolico e dello status delle scuole paritarie che contribuiscono, con fatica e risorse scarse, al sistema della “scuola di tutti”. Condivido con lei il fatto che la cosa mi ha molto seccato...

don Angelo Busetto Chioggia (Ve)


Ha colpito anche a me il sarcasmo di Gad Lerner, collega che stimo, e che in altri frangenti (anche nel corso della sua settimana di conduzione di Prima Pagina su Radio3 Rai) aveva a sua volta mostrato almeno stima per “Avvenire”, che parla a credenti e non credenti devoti alla vita vera del mondo e della gente e proprio per questo, oggi, è tra i principali giornali italiani. Coi fatti non ci si litiga, ci si misura: e la crisi della scuola paritaria italiana – indotta da scelte e non-scelte dei decisori e dei legislatori – è un fatto che crea e creerà di più problemi alla “scuola di tutti e per tutti”. Quella scuola senza esclusioni che i cattolici hanno cominciato a fare ante litteram e che nella stagione repubblicana, con lucida azione politica, hanno contribuito in modo determinante a strutturare in Italia. Questo, cari amici, mi conferma che i pregiudizi delle persone intelligenti possono fare più male dell’ignoranza.

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