Non abbiamo un «pianeta B» Quando sarà chiaro a tutti?
venerdì 17 gennaio 2020

Caro direttore,
la città di Melbourne, in Australia, ha appena registrato la peggiore qualità dell’aria al mondo. Melbourne era stata precedentemente classificata in diverse occasioni come «città più vivibile del mondo». Questo declino della qualità dell’aria è una conseguenza degli incendi nell’East Victoria ed è ovviamente un piccolo fastidio rispetto ai disastri provocati dagli incendi stessi. C’è un livello ridotto di visibilità e l’odore del fumo è forte e crea allarme. Molte persone, infatti, trovano difficile respirare, e altre – compresi gli asmatici – si rendono conto di quanto può essere pericoloso. Speriamo che questo fumo scompaia nei prossimi giorni, ma la domanda rimane: cosa possiamo fare per evitare che ciò accada di nuovo. Questo problema non si limita a Melbourne, perché ci sono diverse città in tutto il mondo, anche nella sua Italia, in cui in certi momenti anche solo respirare comporta un rischio per la salute. Qui i portavoce del governo affermano che non è il momento di discuterne. Quando allora? Come abitanti di questo pianeta, dobbiamo, finché ne abbiamo ancora la possibilità, guardare l’impatto che stiamo avendo sull’ambiente e trovare un modo per fermarci e, speriamo, per riparare il danno che abbiamo causato. Non esiste un pianeta B.

Dennis Fitzgerald Melbourne, Australia

Apprezzo davvero, gentile signor Fitzgerald, il suo impegno nello scrivermi ormai da alcuni mesi in un italiano via via più scorrevole. E sono felice che lei frequenti online le pagine del nostro giornale. Ma soprattutto apprezzo molto la pacatezza della sua argomentazione nel rilanciare l’allarme ambientale per la condizione in cui stiamo contribuendo a mettere, in vario modo, il nostro mondo: in Australia come in Italia e in Europa, in Asia come nelle Americhe e in Africa. Sì, non esiste «un pianeta B» e noi ne siamo non solo gli abitanti, ma i custodi. Cioè siamo, dobbiamo saper essere, responsabili della vita e delle condizioni della vita dell’umanità, di ogni creatura e della Terra “che ci sostiene”. Che invece non poche persone di potere o dalla parola facile e dallo slogan corrosivo continuino a dire che questa è una bufala, una fake news, aiuta a capire perché facciamo ancora così fatica a cambiare le cose. Ma come dimostrano le decisioni assunte in queste ore dal governo tedesco sulla definitiva de-carbonizzazione di quella società e del suo poderoso sistema produttivo non tutti fanno finta di non capire o finta di fare la cosa giusta. E meno male...

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