La propaganda di Orbán, i suoi fan e la semina odiosa che va fermata
mercoledì 27 luglio 2022

Caro direttore, il premier ungherese Viktor Orbán, che tanto piace ad alcuni politici italiani, ha le idee davvero molto confuse. L’ineffabile politico ha sostenuto: «Una mescolanza delle razze è il vero pericolo della migrazione di massa. Gli ungheresi non vogliono mescolarsi». Vorremmo ricordare all’esimio Orbán che, già dagli anni 70 del Novecento, i biologi di tutto il mondo (con il nostro illustre genetista Luigi Cavalli-Sforza in testa) hanno dimostrato, grazie agli studi sul Dna, che le razze umane non esistono, e che è più fecondo (per tanti motivi) usare per gli umani la dizione di gruppi etnici. È sufficiente notare che, relativamente alla mappa genomica, le persone appartenenti a “razze” diverse sono molto simili fra loro. Se evochiamo gli animali, ad esempio un cane o un cavallo, è corretto usare l’espressione razze.

Inoltre, al premier ungherese dovremmo dire che il mescolamento dei gruppi etnici è un aspetto lussureggiante, connaturato al flusso delle popolazioni umane. Dovrebbe intuirlo perfino Orbán: la mescolanza etnica è un dato effettuale nelle nostre moderne e liberali società. La sua pretesa d’una svolta demografica immediata, «sennò l’Europa sarà presto sostituita da stranieri», è semplicemente ridicola. Il vero problema non è una «mescolanza di razze», ma l’esistenza, in Europa, e in altre contrade del mondo, di politici xenofobi e razzisti. La sua è una concezione mefitica e pericolosa. Qualcuno, in passato, provò a spaventare con la malsana teoria della “razza pura”. Sappiamo quanti lutti, dolore, devastazioni, ferite insanabili costui ha causato all’umanità.

Marcello Buttazzo Lequile (Le)


Sono d’accordo con lei, caro amico lettore. E credo che la responsabilità della politica in questa fase di nuovo bellica della storia (e della vita democratica) dell’Europa e del nostro Paese debba esercitarsi soprattutto nell'eliminare le idee e le mistificazioni più taglienti e odiose dal discorso pubblico. E non c’è nulla di più odioso e ingiusto di rimettere in circolazione visioni e concetti impregnati di xenofobia e di razzismo. Sono anche questi semi di guerra, e bisogna fermarne la velenosa diffusione. (mt)

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