Includere e «capacitare»: I verbi del futuro prossimo
mercoledì 15 dicembre 2021

Caro direttore,
negli ultimi decenni si è consolidato il principio secondo cui ciascuna persona debba essere inclusa nella propria comunità e nel territorio. In un’unica parola: socialmente. Ciò significa, innanzitutto, offrire a ciascuno le stesse opportunità educative, occupazionali ed economiche di cui gode il resto della società. Inclusione, dunque, sembrerebbe equivalere a integrazione. In realtà si tratta di un concetto più complesso, che pone le sue radici nel principio fondamentale della non-discriminazione. Nessuna società può salvarsi se spaccata al suo interno dalla diversità, dalla povertà, dalla fragilità e dalla vulnerabilità e questi, più che mai, sono i tempi che rivelano il grado reale di coesione sociale Dunque, che cosa dobbiamo contrastare? Le diseguaglianze, le speculazioni che causano l’aumento dei costi delle materie prime; le produzioni che generano scarti; lo sfruttamento e l’inquinamento; la produzione di armi e il ricatto dell’acqua.

E che cosa deve diventare paradigma di buone pratiche? La finanza sociale e green; il fattore sociale nella normativa dei requisiti di capitale, favorendo 'sconti' per le banche che fanno prestiti a imprese impegnate nel sociale e nelle politiche verdi; criteri di merito attraverso fiscalità premiante; partecipazione attiva dello Stato attraverso l’emissione di social bond sovrani che finanzino progetti di giustizia sociale, quindi inclusivi. La Commissione Ue ha presentato, lo scorso 9 dicembre 2021, un piano d’azione volto a contribuire al successo dell’economia sociale europea, sfruttandone il potenziale economico e occupazionale anche per sostenere una ripresa equa e inclusiva e le transizioni verde e digitale. Il M5s intende contribuire allo sviluppo dell’economia sociale in Italia, collaborando con la Commissione all’avvio di questo percorso di nuovo modello economico aperto alla centralità della persona, aprendo un dialogo costruttivo con il pubblico, il mondo dell’associazionismo e del terzo settore e ogni altra parte interessata.

Anche in Italia, il dibattito si sta concentrando sugli strumenti funzionali alla misurazione dell’impatto e dello sviluppo umano integrale. La finanza d’impatto, tema a me caro per vita e professione, è ampiamente condivisa dal Movimento 5 Stelle, ancor di più nella fase di rinnovamento che stiamo attraversando. Osservando le emissioni e gli andamenti di bond dell’ultimo triennio, si coglie subito l’evidente impennata in atto nel mercato dei social bond. Per questo ho presentato una mozione parlamentare per impegnare il Governo a emettere Social Bond sovrani alla pari dei Green Bond. Obbligazioni ad altissimo impatto sociale che sono in grado di dare l’opportunità a investitori e risparmiatori di partecipare a progetti di inclusione sociale in un’ottica strutturale e di mediolungo periodo.

È una traduzione concreta dei princìpi di sussidiarietà e reciprocità che uniscono in un patto di fiducia Stato, imprese sociali, piccole e medie aziende, mercato del lavoro, organizzazioni ed enti territoriali, comunità e cittadini tutti. Lo Stato emettendo Social Bond sovrani genera tutela sociale e ambientale in una dimensione partecipativa dell’economia e della finanza. Lo scorso 10 dicembre gli iscritti al M5s hanno accolto la proposta, del presidente Giuseppe Conte, di istituire 17 Comitati tematici, indicandone la coordinatrice o il coordinatore e i componenti. I comitati hanno il ruolo fondamentale di delineare la linea politica del M5s in modo aperto e partecipato, in dialogo con iscritti e cittadini.

E i risultati si dovranno tradurre in azioni concrete, equilibrate e armoniche. Che 'nessuno possa e debba essere lasciato indietro' è l’idea-bussola del Comitato nazionale di Inclusione sociale M5s. Davanti a ogni scelta ci faremo una sola domanda: 'Questi processi sono inclusivi?'. Siamo convinti che ciascuno di noi, al di là delle proprie abilità, deve essere «capacitato» – uso l’espressione con cui il premio Nobel per l’economia Amartya Sen sintetizza le due condizioni basilari affinché una persona possa essere e fare, ovvero le capacità e l’agibilità – a vivere un’esistenza dignitosa, fatta di relazioni, diritti e protagonismo nella piena realizzazione personale e nella nella dimensione comunitaria.

Senatore, coordinatore del Comitato nazionale Inclusione sociale M5s

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