martedì 25 giugno 2013
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Caro direttore,sono un pensionato di 81 anni, proprietario dell’unica casa in cui abito, accatastata in A1 (cosiddetta casa signorile). L’intenzione del governo sembra essere quella di togliere l’Imu per la prima casa a eccezione di quelle accatastate in A1, A8, A9 in quanto sarebbero di proprietà di persone facoltose. Nel mio caso questo non è assolutamente vero. La mia pensione è medio-bassa; infatti per l’anno passato 2012, per pagare l’Imu, non è stato sufficiente un mese di pensione. Per acquistare la casa, diversi anni fa, mia moglie e io abbiamo fatto enormi sacrifici. Abbiamo acquistato quell’immobile che veniva offerto sul mercato anche a prezzo conveniente senza preoccuparci del tipo di accatastamento. Ora, per pagare l’Imu, devo vendere la casa? Del resto, una persona molto più qualificata di me, l’avvocato Corrado Sforza Fogliani, presidente dell’Associazione proprietari di immobili di Piacenza, ha pubblicato su "Libertà", quotidiano locale, dati relativi all’accatastamento degli immobili di tutta Italia, rilevando che la nostra provincia detiene il primato degli accatastamenti di grado più elevato. Questo significa che il metodo non è omogeneo. Poiché la giustizia è una virtù cardinale, spero in una giusta soluzione del problema. Caro direttore, la ringrazio dell’ospitalità e, in attesa del suo giudizio, la saluto cordialmente.Paolo Coroli, Borgonovo Val Tidone (Pc)Che l’Imu fosse una tassa di rara pesantezza e di facile ingiustizia ce n’eravamo resi conto l’anno scorso e lo stiamo verificando di nuovo quest’anno, caro ragionier Coroli. Proprio per questo, una volta studiata, strutturata e rimandata (dal governo di centrodestra), è stata attuata in un fase di emergenza finanziaria (dal governo tecnico sostenuto dalla strana maggioranza «Abc») e verrà, a quanto si sa, modificata fortemente nelle prossime settimane (dal governo sinistra-centro-destra guidato da Letta). Il caso che lei propone è un caso nel caso, ma non una novità assoluta. Come ricorderà bene, infatti, abitazioni come la sua – cioè quelle classificate signorili – erano assoggettate egualmente all’imposta anche ai tempi dell’esenzione della prima casa dall’Ici. Non sapevo del "primato" del Piacentino nel settore degli immobili A1, ma devo dirle che non mi meraviglia troppo che nel nostro Paese non ci sia unità ed equilibrio neanche sul piano del "linguaggio" catastale! Una scoperta che rafforza la mia convinzione che la riforma del catasto sia diventata anche a causa di una infinita e proverbiale inerzia una delle urgenze più vere e serie.Ma le devo anche una risposta diretta sulla questione della sproporzione tra le sue entrate di pensionato e l’entità dell’Imu che le è stata inesorabilmente chiesta anche quest’anno e per la quale ha da poco pagato l’acconto di giugno. Penso che lei abbia ragione. Penso che non sia equo e perciò sia insensato costringere un cittadino a considerare la vendita della propria casa per potere reggere il peso delle tasse che gravano sulla stessa. Il reddito e il tenore di vita di una famiglia come la sua sono, infatti, facilmente verificabili e giustizia vuole che non si umilino i sacrifici di un’intera esistenza di lavoro e di risparmio.Dico questo con la stessa passione e la stessa convinzione con le quali torno a sottolineare che tutto ciò è però uno dei frutti avvelenati della grande evasione fiscale che mortifica il nostro Paese e che ha portato a tassare i "beni al sole" con oggettiva durezza. Ecco perché non mi stanco di ripetere che la via maestra della giustizia fiscale passa per il pantano dell’evasione e ne impone la bonifica.<+copyright>
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