sabato 21 aprile 2012
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​Sia chiaro: nessuno qui è nemmeno lontanamente sfiorato dall’idea di vietare le manifestazioni che sono, da sempre, il cuore della democrazia. Ma che uno dei maggiori attori della vita democratica, la Cgil, ancora non comprenda nell’anno di grazia 2012 che non si può convocare in una grande città un corteo di protesta in contemporanea a uno sciopero dei mezzi pubblici è dato che lascia basiti. Non si tratta di dar ragione al sindaco Alemanno, nella querelle da lui inscenata con Susanna Camusso. Il punto – ma non sarebbe nemmeno il caso di ricordarlo – è che i disoccupati e i lavoratori, delle cui legittime istanze si occupa il sindacato, sono anche cittadini. Con tanto di diritto a circolare. Non ci vorrebbe molto a capire che o si fa l’uno (il corteo) o l’altro (lo sciopero). Se un sindacato non comprende questo, vuol dire che non ha molto da insegnare al Paese. E forse è anche per questo – pioggia a parte – se in piazza c’erano solo un migliaio di persone.
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