Giochi nucleari e rischi planetari
domenica 31 ottobre 2021

Gentile direttore,

ieri si è conclusa la Settimana delle Nazioni Unite per il Disarmo. Ogni anno, in occasione dell’anniversario della fondazione dell’Onu – il 24 ottobre –, si intende ricordare così agli Stati la necessità di abbandonare l’utilizzo della forza nelle relazioni internazionali e di rafforzare la sicurezza tramite il disarmo. È una settimana che intende evidenziare, dunque, il pericolo della corsa agli armamenti.

Nella stessa settimana, i nostri cieli sono stati teatro del «Nuclear war game», esercitazioni militari della Nato con aerei adibiti al trasporto di bombe atomiche. Come riferisce la stessa Nato, si è svolta, infatti, la «Steadfast Noon», un’esercitazione annuale di deterrenza che prevede l’attivazione di dozzine di velivoli di tutti gli eserciti dell’alleanza europea, concentrata in particolare nell’Europa meridionale, con aerei e personale di 14 Paesi dell’Alleanza atlantica. Le basi militari di Ghedi e Aviano sono state direttamente interessate.

Frattanto, dall’altra parte del mondo, a Taiwan, nei giorni scorsi è salita la tensione tra Stati Uniti d’America e Cina. La presidente di Taiwan in un’intervista alla Cnn si è detta fiduciosa che gli Stati Uniti difenderanno l’isola in caso di aggressione militare cinese. Come risposta Pechino ha ammonito sugli «effetti dirompenti » che una tale assicurazione potrebbe provocare.

Sebbene non se ne parli spesso, il pericolo nucleare è sempre presente e con esso il pericolo di distruggere il pianeta sul quale viviamo. Le armi strategiche di ultima generazione sono in grado di trasportare testate nucleari a grandi distanze, volando fino a cinque volte la velocità del suono e risultando quasi impossibili da intercettare dagli attuali meccanismi di difesa.

E così, mentre si sta svolgendo a Roma il G20, è bene ricordare ai nostri governanti quanto già chiesto nei mesi scorsi, allorquando le associazioni del mondo cattolico hanno unitariamente sollecitato l’Italia a ratificare il Trattato delle Nazioni Unite di proibizione delle armi nucleari. Come ha detto papa Francesco a Hiroshima, la potenza distruttiva del nucleare lascia dietro di sé solo «ombra e silenzio, un buco nero di distruzione e morte. Pertanto, se realmente vogliamo costruire una società più giusta e sicura, dobbiamo lasciare che le armi cadano dalle nostre mani».

Presidente Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII

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