Non per allarme, ma per custodire

Oggi si vota. O almeno si dovrebbe. Ma si dovrà. Sì, bisognerà pur farlo. Due mesi fa, mentre si apriva un’inedita (per l’Italia repubblicana) campagna elettorale...
September 24, 2022
Non per allarme, ma per custodire
Oggi si vota. O almeno si dovrebbe. Ma si dovrà. Sì, bisognerà pur farlo. Due mesi fa, mentre si apriva un’inedita (per l’Italia repubblicana) campagna elettorale d’estate, questa prima pagina propose un’articolata speranza e un auspicio. L’auspicio era che emergessero e prevalessero, «buonsenso popolare e pacifico coraggio», e che la spinta all’astensione indignata o disorientata o rassegnata si attenuasse e che il nostro voto contribuisse a rimettere su una giusta rotta il nostro Paese e l’Europa comunitaria in questo tempo minacciato, insanguinato e impoverito da guerra, speculazioni e crescenti disuguaglianze. La speranza era che tutto questo avvenisse nonostante lo choc del fuggi fuggi crisaiolo dal "governo della responsabilità" voluto dal presidente Sergio Mattarella e guidato da Mario Draghi e nonostante la larghissima incapacità dell’attuale politica di rappresentare la non remissiva ma fortissima volontà di pace della grande maggioranza degli italiani.
A tirar le somme, due mesi dopo, c’è poco da sorridere e molto da preoccuparsi. E i vaticini sull’esito delle elezioni allarmano francamente meno delle parole e dei gesti sventati o provocatori piovuti da una parte e dall’altra e dall’altra ancora. Sia chiaro, meglio ripeterlo, non siamo in una notte in cui tutto e tutti sono uguali. Le differenze ci sono, e si sentono e si vedono. E se c’è da essere certi che nel voto verrà penalizzato chi ha inanellato più ostinazioni e distrazioni, ci si può solo augurare che paghi dazio anche chi ha sciorinato più esagerazioni propagandistiche. Ma ricordiamoci tutti che siamo in una democrazia vera, e che la partecipazione delle cittadine e dei cittadini è essenziale per custodirla e per evitare derive rischiose in un’Europa e in un mondo che tornano a perdere equilibrio come cent’anni fa. Ogni voto mancante è una spinta verso un potere senza buonsenso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA