mercoledì 7 dicembre 2022
L’esempio del patrono di Milano e del medico tornato in corsia
Da Ambrogio al dottor Fasoli la solidarietà ragione di vita
COMMENTA E CONDIVIDI

Cos’hanno in comune Ambrogio, vescovo e santo patrono di Milano, e Gino Fasoli medico di 73 anni che, in pensione, tornò in corsia nel turbine della pandemia di Covid- 19, contagiandosi e morendo dopo alcuni giorni, il 14 marzo 2020? Chi ha avuto la fortuna di prendere parte, lo scorso 24 novembre, alla tradizionale Giornata della virtù civile organizzata dall’associazione civile Giorgio Ambrosoli, lo saprà. Già, perché la giornata, quest’anno, è stata dedicata proprio al dottor Fasoli, mettendone in luce l’esempio di solidarietà, di totale dedizione la bene comune, al prossimo. Un buon samaritano dei nostri giorni. La solidarietà è un sentimento divenuto principio civico che muove l’essere umano alle azioni di bene.

Compassione e misericordia ci riscattano e liberano dal marchio di Caino che è in noi. Se siamo ancora qui è perché nel corso della storia questi sentimenti hanno prevalso sui nostri limiti che conducono agli enormi conflitti e alle meschinerie di cui siamo capaci. Per Immanuel Kant la solidarietà era «una necessità pressante, un “essere o non essere”, una questione di vita o di morte». La solidarietà quindi è divenuta, anche, un concetto giuridico. Si trova nel nostro Codice Civile. Un debito è definito, appunto, «solidale », quando chiunque dei condebitori può essere chiamato dal creditore a pagare per l’intero. Uno per tutti, tutti per uno. Poco dopo, la solidarietà si erge a principio costituzionale. Cristallizzata nell’articolo 2 della Costituzione, ove si richiede ai cittadini l’adempimento del «dovere inderogabile di solidarietà politica, economica e sociale».

Per il tramite della Costituzione, il dovere di solidarietà ha permeato tutto il nostro sistema giuridico, nei più diversi ambiti del diritto. A ciascuna delle parti di un contratto, ad esempio, è richiesto di negoziare per sé ma, nel farlo, di salvaguardare anche gli interessi dell’altra parte, se ciò non è di eccessivo sacrificio per la sua. Gino Fasoli è andato anche oltre, mettendo a disposizione la propria vita. Dando un esempio di solidarietà moderna. E Ambrogio? Milano celebra oggi, 7 dicembre, il suo patrono. Anche Ambrogio è un esempio di solidarietà. La sua storia è nota. Era un prefetto, alto funzionario dell’impero romano. Dopo la morte del vescovo Assenzio (ariano), a Milano si fronteggiavano varie fazioni per la nomina del successore. Si racconta che Ambrogio fece un lungo discorso ai cittadini, in una chiesa gremita di gente, per invocare concordia.

La saggezza, unita all’autorevolezza, apparve strabordante e la folla lo invocò vescovo. Lui, che era solo un catecumeno. Siamo nel 373 d.C., e si compie una manifestazione di solidarietà, che consiste nel metter da parte vita e ambizioni personali, interrogarsi sul senso degli eventi della storia, domandarsi a quale responsabilità siamo chiamati, comportandosi poi con esigente coerenza. Una solidarietà civica, elemento cruciale per cambiare in meglio la nostra vita e la società; una virtù essenziale per formare un buon capitale umano. La solidarietà è la strada che può condurci alla santità.

Qualcuno ha detto che i Santi sono persone perseveranti che non si arrendono davanti ai propri limiti, alle difficoltà, ai conformismi. Persone ordinarie che fanno un bene straordinario. La ricetta, per Ambrogio, era semplice. Diceva: «Voi pensate: i tempi sono cattivi, i tempi sono pesanti, i tempi sono difficili. Vivete bene e muterete i tempi».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: