Gentile direttore,
c'è spazio sul suo giornale per una scheggia di verità, dedicata “A Trilussa” in forma di poesia? «Caro Trilussa, tu ce l'hai detto chiaramente / che la guerra è un affare per signori / che alla fine s'abbracciano e festeggiano / il successo dell'ennesima truffa, / ma sono passati molti secoli / e il popolo bue continua a non capire / e ad accettare il ruolo di carne da cannone. / Tu, povero maestro intelligente / farai sempre la figura del deficiente / grazie ai milioni di libri e giornali / sporcati ogni giorno da sedicenti intellettuali».
Angelo Casamassima Annovi
Gentile signor Casamassima, su “Avvenire” c’è sempre spazio per la verità in prosa e anche in poesia. Basta ricordarsi – con sant’Agostino e con papa Benedetto XVI - che «non siamo noi a possedere la verità, ma è la verità che possiede noi». A proposito delle guerre purtroppo in atto, a cominciare da quella che martirizza l’Ucraina ma senza fermarsi a essa, condivido – come sa – la visione che lei esprime e l’obiezione totale ai massacri bellici che Trilussa scolpì, col suo coinvolgente romanesco, nella celebre “Ninna nanna della guerra”.