Ucciso il capo dei separatisti di Donetsk. Mosca accusa Kiev: è terrorismo
di Redazione
Alexander Zakharchenko è stato colpito in un attentato nel bar Separ della “capitale” dell'autoproclamata Repubblica filo-russa. Gli Usa aumentano gli aiuti militari agli ucraini

Il capo dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, Alexander Zakharchenko, è rimasto ucciso ieri in un’esplosione avvenuta presso il bar Separ, situato nel centro della città. Lo hanno riportato diversi media russi. La polizia ha recintato l’area circostante il caffè. Diverse ambulanze, si sono precipitate sul luogo dell’incidente. Il “ministro” delle Finanze, Alexander Timofeyev è rimasto ferito a causa dell’esplosione. I ribelli: ci vendicheremo. Immediata è scattata la “guerra” delle accuse. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha confermato la morte di Zakharchenko puntando il dito contro Kiev. «Si è trattato di un attentato terroristico – ha detto – ci sono ragioni per credere che dietro l’omicidio ci sia il regime di Kiev, che ha usato molte volte metodi simili per eliminare dissidenti e persone sgradite». «Invece di rispettare gli accordi di Minsk e cercare modi di risolvendo il conflitto interno, i guerrafondai a Kiev stanno attuando lo scenario terroristico esacerbando la complessa situazione nella regione», ha aggiunto Zakharova.
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