Riaprono a Haiti le scuole tra violenza e pochi spazi
di Redazione
Pochi gli istituti disponibili ad accogliere gli studenti: sono trasformati in dormitorio per gli sfollati. L'Oim conferma: 700mila le persone che non sono ancora ritornate nelle loro case

La speranza, nell'isola che non c'è, fa sempre i conti con la realtà amara. Oggi, comunque è iniziato l'anno accademico ad Haiti, ma molte scuole sono rimaste chiuse a causa dei tanti sfollati dalle violenze delle gang, soprattutto nella capitale Port-au-Prince. Secondo quanto riportato dal sito all news haitiano Le Nouvelliste, "contrariamente a quanto previsto dal governo le scuole pubbliche non sono ancora pronte ad accogliere gli studenti per l'apertura delle lezioni e le misure adottate per evacuare gli sfollati che occupano questi istituti sono state finora vane. Molti rifugiati sono ancora ospitati proprio nelle scuole, come è ad esempio il caso del liceo Marie Jeanne".
Dal canto suo, il primo ministro haitiano Garry Conille ha promesso di fare il possibile per risolvere i tanti problemi dell'istruzione sull'isola caraibica, esprimendo preoccupazione per "i bambini tenuti in ostaggio da gruppi criminali, che non possono tornare a scuola all'inizio dell'anno scolastico, a cui va il mio pensiero speciale. Il governo è solidale con la loro situazione e dei loro genitori e promette di creare le condizioni necessarie per un accesso all'istruzione", ha dichiarato. febbraio, la violenza delle gang aveva costretto alla chiusura le scuole per tre mesi.
Dal canto suo, il primo ministro haitiano Garry Conille ha promesso di fare il possibile per risolvere i tanti problemi dell'istruzione sull'isola caraibica, esprimendo preoccupazione per "i bambini tenuti in ostaggio da gruppi criminali, che non possono tornare a scuola all'inizio dell'anno scolastico, a cui va il mio pensiero speciale. Il governo è solidale con la loro situazione e dei loro genitori e promette di creare le condizioni necessarie per un accesso all'istruzione", ha dichiarato. febbraio, la violenza delle gang aveva costretto alla chiusura le scuole per tre mesi.
A confermare il dramma anche l'ultimo studio dell''Onu sugli sfollati. Più di 700.000 persone, metà delle quali sono bambini, sono attualmente sfollate ad Haiti, costrette a fuggire a causa della disastrosa situazione umanitaria e della violenza delle bande, ha affermato oggi l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) delle Nazioni Unite. Si tratta di un aumento del 22% rispetto alla situazione di giugno, sottolinea l'Oim in un comunicato.
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