sabato 29 giugno 2019
Lo statunitense monsignor Mark Seitz ha attraversato il ponte internazionale con i migranti e ha mediato con le autorità per farli passare
Monsignor Seitz, con i migranti, sul ponte internazionale Paso del Norte, Ansa

Monsignor Seitz, con i migranti, sul ponte internazionale Paso del Norte, Ansa

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Un uomo e una bambina camminano, mano nella mano, sul ponte internazionale Paso del Norte che collega la messicana Ciudad Juárez con la gemella Usa El Paso. Lui è Mark Joseph Seitz, 65 anni, vescovo della cittadina statunitense. Lei è Cesia Palma, 9 anni, honduregna senza documenti. Insieme la famiglia – mamma, papà e due fratelli di 5 e 3 anni – è fuggita dalla violenza di Tegucigalpa tre mesi fa che ha ucciso i suoi nonni. Direzione: il Nord, cioè gli States. Presentare domanda d’asilo, però, è sempre più difficile date le lunghe code. Molti, esasperati, cercano di attraversare il Rio Bravo a nuoto. E, spesso, com’è accaduto una settimana fa a Óscar e Valeria Martínez, muoiono nell’intento. Proprio per denunciare la crudeltà delle frontiere e evitare ulteriori tragedie, monsignor Seitz ha compiuto un gesto forte.
Giovedì – ma la notizia è stata resa nota ieri –, il vescovo di El Paso ha voluto accompagnare gli aspiranti rifugiati che, al ritmo di 300 al giorno, sono rispediti in Messico in attesa dell’esito della richiesta, nell’ambito del controverso programma “Remain in Mexico”. In tal modo, monsignor Seitz, dopo averli rassicurati, ha verificato che trovassero una sistemazione. Il pastore non ha, però, fatto il viaggio di ritorno da solo. Bensì ha portato a El Paso la famiglia di Cesia e Saúl, salvadoregno di 23 anni, perché potessero presentare richiesta di rifugio. Dopo una lunga attesa al posto di controllo sul ponte, alla fine, monsignor Seitz e i migranti sono riusciti a passare. «È in questa frontiera che possiamo diagnosticare lo spirito del nostro Paese. Un governo e una società che vedono i bimbi e le famiglie in fuga come minaccia, un governo che tratta i bambini in custodia peggio degli animali (...) non stanno bene», ha detto monsignor Seitz.
Anche il presidente Usa, Donald Trump, ha commentato la morte di Óscar e Valeria Martínez, affermando: «Con il muro il papà e sua figlia si sarebbero salvati». Proprio ieri un giudice federale della California ha bloccato 4 progetti per la costruzione del nuovo tratto di barriera

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