lunedì 1 aprile 2024
I repubblicani (nazionalisti) del Chp mantengono Istanbul e Ankara. Nel sud-est i curdi si sono riconfermati alla guida di tutta l’Anatolia sud-orientale, esclusa la provincia di Siirt
Esultanza a Istanbul per la vittoria del Partito repubblicano Chp

Esultanza a Istanbul per la vittoria del Partito repubblicano Chp - ANSA

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Risultato clamoroso alle elezioni in Turchia, dove l’Akp, il partito del presidente Erdogan ha subito la peggiore sconfitta degli ultimi 20 anni. Il Chp, il partito repubblicano, di ispirazione laica, ma fortemente nazionalista, ha confermato il controllo delle principali città del Paese, tra cui Ankara e Istanbul, conquistando località un tempo a forte maggioranza Akp, come Manisa e Bursa, uno dei luoghi più religiosi del Paese.

Un successo che è un chiaro segnale per Erdogan: il presidente da solo non basta più a sostenere i consensi di un partito spogliato negli anni di suoi elementi migliori proprio dal capo di Stato turco, che lo ha monopolizzato. Ma fra le motivazioni della disfatta vanno elencate anche la crisi economica e come il capo di Stato l’ha gestita, l’inflazione galoppante e il cambio di leadership all’interno del Chp.

La ‘marea rossa’ del Chp, che diventa la prima forza politica del Paese, non è l’unico dato interessante di queste elezioni. Nel sud-est i curdi si sono riconfermati alla guida di tutta l’Anatolia sud-orientale, esclusa la provincia di Siirt, con percentuali intorno al 60%. Il YRP, il Yeni Refah Partisi, fondato dal figlio di Necmettin Erbakan, il padre politico di Erdogan, ha strappato all’Akp per due province, impresa riuscita anche al MHP e all’Iyi Parti. Il primo è il partito nazionalista, il secondo è un partito di destra, nato da un gruppo di fuoriusciti del Mhp.

Segno che la Turchia starà anche iniziando un percorso per porre fine all’epopea di Erdogan, ma rimane comunque un Paese nazionalista, dove la componente islamica è destinata a essere tenuta in grande considerazione da chiunque verrà dopo il Reis. E dove i curdi continueranno a non avere vita facile.

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