martedì 7 luglio 2009
Dal 4 luglio i visitatori sono tornati nel monumento più celebre e celebrato degli Stati Uniti. Ecco la sua storia.
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Per i newyorchesi è parte della città, un pezzo del suo orgoglio. Per l’America intera è invece il simbolo della libertà. Ecco perché la riapertura della Statua della Libertà, avvenuta sabato 4 luglio, nel giorno che celebra la festa dell’Indipendenza degli Stati Uniti, ha un sapore particolare. Dopo l’11 settembre la Statua è diventata uno dei bersagli dei terroristi. Venne chiusa subito dopo gli attacchi dei kamikaze di al-Qaeda nel 2001. E Liberty Island, l’isolotto dove sorge la maestosa costruzione, rimase vietata ai visitatori fino al 3 agosto del 2004. Poi lentamente le misure di sicurezza si allentarono. E via via furono aperti, seppur con il contagocce, la terrazza panoramica, il museo e l’area di Fort Wood. Ma ora la Statua della Libertà è tornata agli antichi splendori. Aperta al pubblico ogni zona. Che significa accesso totale, ma anche tanta sicurezza. Metal detector, ranger che vigilano sui movimenti dei turisti e visite fino alla sommità in gruppi di massimo 30 persone alla volta e sotto l’attento controllo delle guardie. D’altra parte, la riapertura della Statua per la Libertà rappresenta per l’America una svolta. Significa chiudere con l’era della paura cominciata l’11 settembre. Libertà e sicurezza nella New York di oggi (e in tutta America) vanno quindi a braccetto. Ma ora la Statua con un braccio proteso in aria e la dichiarazione d’indipendenza sotto l’altro, torna a salutare i visitatori e a dare il benvenuto a chi arriva in America.La signora d'acciaio. «Lady Liberty», come è soprannominata la Statua della Libertà, è alta 93 metri da terra alla punta della fiaccola e 46 metri dalla superficie del piedistallo alla punta della fiaccola, che svetta all’entrata del porto del fiume Hudson. La statua rappresenta una donna con una lunga toga, corona in testa e una fiaccola in mano mentre nell’altra mano ha un libro con incisa la data del 4 luglio 1776, «Independence Day». Infine ai piedi ci sono un paio di catene spezzate (simbolo della liberazione dal potere) e in testa Lady Liberty porta una corona le cui sette punte rappresentano i sette mari. Nella corona poi ci sono 25 finestre che simboleggiano le gemme trovate sulla terra e i raggi del cielo che irradiano il mondo. La Statua pesa 27 mila tonnellate, 31 sono le tonnellate di rame usate, 125 invece l’acciaio.Apertura al pubblico, il nuovo inizio. Nove americani su dieci sono d’accordo con la decisione del ministro dell’Interno Usa, Ken Salazar, di riaprire l’accesso alla corona della Statua della Libertà. Lo rivela un sondaggio recente che tuttavia conferma come gli statunitensi siano favorevoli a mantenere alto il livello di allerta e la sicurezza. L’83% (contro il 14%. Il 3 per cento non si è pronunciato) ritiene che le misure di sicurezza applicate dopo l’11 settembre debbano essere mantenute. Ma la riapertura del monumento è un gesto simbolico carico di conseguenze. Proprio Salazar, annunciando l’8 maggio 2009 il «ritorno di Lady Liberty» parlò «di un nuovo inizio che riporta fiducia nel popolo americano, nel governo e nel ruolo degli Stati Uniti nel mondo». La riapertura della Statua inoltre significa che con alcune accortezze e la giusta tecnologia altri monumenti o edifici di interesse pubblico potranno tornare ad essere accessibili agli americani. Madame è nata in Francia. Gli anni li compie il 28 ottobre. E quest’anno saranno ben 123. Tanti ne sono passati da quando la Francia regalò la Statua della Libertà agli Stati Uniti in ricordo dell’amicizia sbocciata tra i due Paesi durante la Rivoluzione americana del 1776. La Statua venne costruita in Francia, ideata dalla scultore Frederic Auguste Bartholdi che si avvalse anche della consulenza di Alexandre Gustave Eiffel (l’architetto della celebre torre nel cuore di Parigi). Realizzata nel 1884, arrivò al porto di New York smontata in 350 pezzi, a bordo di una fregata francese, la «Isere» nel luglio del 1885. E il 28 ottobre del 1886 avvenne l’inaugurazione alla presenza del presidente americano Grover Cleveland. La Statua fu montata sopra un basamento di granito su un isolotto a sud di Manhattan. Il 15 ottobre del 1924 diventò ufficialmente un monumento nazionale e qualche anno più tardi finì sotto la giurisdizione del National Park Service. Poco prima di compiere il secolo di vita la Statua fu restaurata. I lavori costarono 87 milioni di dollari. Ma il 5 luglio del 1986 la torcia ricominciò a «brillare» giusto in tempo per i festeggiamenti per il centenario.Sparita, ma è solo un trucco. La Statua della Libertà è un simbolo dell’America ma è diventata anche un’icona rappresentata sui poster, nei film, sui libri. È così famosa che qualcuno ha pensato bene di farla «sparire». Ci provò, «riuscendoci», il mago-illusionista David Copperfield che ingannò il pubblico che partecipava alla serata nascondendo ai loro occhi Lady Liberty. In realtà il monumento non si spostò di un centimetro, gli spettatori ignari di tutto furono fatti sedere su una piattaforma girevole e non si accorsero che stavano guardando il mare anziché la Statua. Molti sono i film nei quali ha recitato la Signora più famosa d’America. Dal Pianeta delle scimmie, a Ghostbuster II. Nel 1942 il grande Alfred Hitchcock usò la Statua nel suo film Saboteur. Ma basta guardare un telefilm dei giorni nostri ambientato a New York per vederla spuntare..
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