giovedì 23 giugno 2022
Il sisma ha investito una regione rurale povera e isolata, almeno 2.000 abitazioni distrutte. "La gente sta scavando una fossa dopo l'altra" per seppellire i morti. Mobilitata l'Onu
Terremoto, «1.500 morti». Le alluvioni ostacolano i soccorsi / Foto

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Sono "più di 2.000 i feriti" causati dal terremoto di magnitudo 5.9 di ieri nel sud-est dell'Afghanistan: lo riporta il sito di al-Jazeera citando l'annuncio "un portavoce dei taleban" cui attribuisce anche la stima di "1.500 morti". L'agenzia di stampa afgana Bakhtar ha riferito dell'arrivo di aiuti da Pakistan, Qatar e Iran.

Le forti piogge che si sono abbattute nelle aree colpite ostacolano il lavoro dei soccorritori. Il sisma ha investito una regione rurale povera e di difficile accesso al confine con il Pakistan.

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Molti sono rimasti intrappolati sotto le macerie delle loro case crollate. "È molto difficile ottenere informazioni da terra a causa della cattiva rete (telefonica)", ha precisato il capo dell'informazione e della cultura della provincia di Paktika, Mohammad Amin Huzaifa. Inoltre, "è difficile accedere ai siti colpiti" soprattutto perché "la zona è stata colpita la scorsa notte da alluvioni".

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Le forti piogge hanno anche causato frane, rallentando i soccorsi e danneggiando le linee telefoniche ed elettriche. "La gente sta scavando una fossa dopo l'altra", ha riferito Mohammad Amin Huzaifa. E il bilancio delle vittime continua a salire.

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Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha affermato che l'Onu è "totalmente mobilitata" per portare aiuti e pronto a schierare squadre sanitarie e kit di medicinali, cibo e rifugi d'emergenza nella zona del terremoto. Anche l'Iran ha fatto sapere di avere inviato aiuti umanitari.

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"Era una situazione terribile", ha raccontato Arup Khan, 22 anni, ricoverato in un ospedale nella capitale provinciale di Paktika, Sharan. "C'erano grida ovunque. I bambini e la mia famiglia erano sotto il fango", ha proseguito.

Il direttore dello Sharan Hospital, Mohammad Yahya Wiar, ha detto che i medici della struttura stanno facendo del loro meglio per curare tutti. "Il nostro Paese è povero e privo di risorse", ha detto all'Afp. "Questa è una crisi umanitaria. È come uno tsunami".

Fotografie e video pubblicati sui social media hanno mostrato decine di case gravemente danneggiate in aree remote. Il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per l'Afghanistan, Ramiz Alakbarov, ha stimato in almeno 2.000 le abitazioni distrutte.

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La viceministra degli Esteri, Marina Sereni, ha detto che "è ancora troppo presto per capire quali sono le esigenze e la condizione sul terreno. Dobbiamo capire meglio quale sia la situazione. Abbiamo già annunciato nei giorni scorsi 50 milioni di euro per l'emergenza umanitaria in Afghanistan, vedremo se una parte di queste risorse dovrà essere destinata al ricovero e all'aiuto immediato sul terremoto, ma ora è troppo presto, non abbiamo elementi per dire che possiamo fare concretamente qualcosa in queste ore".

Reuters

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