venerdì 1 giugno 2012
​Il regime siriano potrebbe finire davanti alla Corte penale internazionale per le atrocità commesse a Hula: la notizia è arrivata dalla sessione d'emergenza del Consiglio Onu per i Diritti Umani, a Ginevra, incentrata sulla strage dei bambini una settimana fa.
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Il regime siriano potrebbe finire davanti alla Corte penale internazionale per le atrocità commesse a Hula: la notizia è arrivata dalla sessione d'emergenza del Consiglio Onu per i Diritti Umani, a Ginevra, incentrata sulla strage dei bambini una settimana fa. In un discorso letto dalla portavoce Marcia Kran, l'Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, Navi Pillay, ha ravvisato "la possibilità di un'incriminazione per crimini contro l'umanità. Intanto, mentre la diplomazia internazionale si interroga sulle opzioni per fermare le violenze in Siria, dal martoriato Paese arriva la notizia di un altro massacro: 12 operai che tornavano a casa dal lavoro in una fabbrica di fertilizzanti a Qusayr. Un video diffuso dagli attivisti ha mostrato le lore salme sfigurate: alcuni di loro sembrano aver ricevuto colpid'arma d fuoco alla testa da distanza ravvicinata.L'opposizione ha attribuito il massacro agli Shabiha, le milizie filo-regime che vengono reclutate tra gli alauiti di Bashar al-Assad e che sarebbero anche responsabili della strage di Hula.Le prospettive di successo del piano di pace di Kofi Annan si assottigliano, come dimostra anche la scadenza dell'ultimatum dei ribelli a Damasco perchè rispetti la tregua. Nel primo venerdì, dopo il massacro di Hula, gli attivisti - che hanno chiesto ai siriani di scendere in piazza proprio per rendere tributo ai 49 bimbi, contati dall'Onu tra le 108 vittime di Hula - hanno minacciato una guerra a tutto campo. E intanto la comunità mondiale valuta le opzioni in campo: lo sforzo congiunto delle cancellerie è fare pressione sulla Russia. Come ha detto il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, "siamo tutti determinati a far capire alla Russia cheserve una soluzione politica" e che la posizione del presidente Assad è "definitivamente compromessa". Il presidente russo, Vladimir Putin, oggi è a Berlino, per incontrare la cancelliera Angela Merkel, e in serata si sposterà a Parigi, per una cena di lavoro con Francois Hollande. È verosimile che proprio la questione siriana sia in cima all'agenda dei colloqui. Terzi ha indicato nel "rafforzamento ulteriore" delle sanzioni come prima azione da intraprendere; e ha aggiunto che un intervento della Corte Penale Internazionale, che "avrebbe un alto significato di pressione". Quanto all'intervento armatosul modello libico, è escluso; e tanto più è esclusa l'eventualità di un'azione armata al di fuori del Consiglio disicurezza dell'Onu.
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