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L'attentatore che il 12 agosto 2022 aveva accoltellato Salman Rushdie è stato condannato oggi a 25 anni di prigione. Il 27enne Hadi Matar, un americano di origini libanesi, aveva aggredito lo scrittore sul palcoscenico del festival letterario della Chautauqua Institution, nello Stato di New York, ferendolo gravemente al torace e alla testa.
Rushdie, che aveva rischiato di morire, aveva passato 17 giorni in un ospedale della Pennsylvania e altre tre settimane in riabilitazione. Alla fine aveva perso la vista da un occhio e l'uso parziale di un braccio. Matar è stato riconosciuto colpevole a febbraio per tentato omicidio di secondo grado e aggressione e oggi ha ottenuto il massimo della pena prevista dai codici. Ma la condanna non mette fine ai guai giudiziari del giovane.
Matar sarà, infatti, processato per terrorismo, dal momento che i procuratori sostengono che stava cercando di porre in atto la fatwa lanciata nel 1989 dall'ayatollah Khomeini contro Rushdie per il suo romanzo Versetti Satanici, considerato blasfemo. Sebbene non ci fosse stata alcuna reazione ufficiale da parte delle autorità iraniane sull'attentato di tre anni fa, i giornali conservatori iraniani hanno lodato “l'azione coraggiosa contro l'apostata e il malvagio Rushdie”.