sabato 3 aprile 2021
Kiev ha accusato apertamente Mosca di ammassare truppe al confine. Biden telefona a Zelensky: «Non vi lasceremo soli». La reazione del Cremlino: «Nuove misure se arriveranno soldati statunitensi»
Un militare ucraino nella regione di Donetsk

Un militare ucraino nella regione di Donetsk - Reuters

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Si rialza la tensione ai confini tra Ucraina e Russia, dove si registrano movimenti militari e con Mosca che minaccia di prendere provvedimenti se l’Occidente invierà truppe all’Ucraina per rafforzare l’alleato. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di concentrare truppe alla frontiera con il suo Paese e Washington ha già messo in guardia Mosca contro ogni tentativo di «intimidire» Kiev. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha provato a liquidare la questione: «La Russia sta spostando le sue forze armate sul suo territorio come meglio crede» e questo «non rappresenta una minaccia per nessuno e non dovrebbe interessare nessuno».

L’accusa di Zelensky a Mosca è arrivata attraverso una nota: la Russia «cerca di creare un ambiente minaccioso» con «esercitazioni militari e possibili provocazioni al confine». Il portavoce della diplomazia statunitense, Ned Price, è intervenuto subito per avvertire Mosca di astenersi dal compiere «azioni aggressive per intimidire, minacciare il nostro partner, l’Ucraina». Secondo Ucraina e Stati Uniti, i movimenti di truppe russe sono stati rilevati al confine russo-ucraino, vicino ai territori controllati dai separatisti filo-russi e anche in Crimea, la penisola annessa da Mosca nel 2014. Il conflitto in Ucraina orientale, nella regione del Donbass, non si è mai del tutto sopito e le parti si incolpano a vicenda per l’escalation. Prima di Zelensky, in una sessione straordinaria della Verkhovna Rada (il Parlamento), aveva parlato il comandante in capo delle forze armate ucraine, Ruslan Jomchak: parlando di «minaccia alla sicurezza militare» ucraina, aveva detto che i separatisti filorussi hanno 28mila combattenti e «più di 2mila istruttori e consiglieri militari russi».

«Le nostre forze armate – questo l’avvertimento del comandante in capo ucraino – sono pronte a dare una risposta adeguata». In questo clima di tensione, giovedì il servizio diplomatico dell’Unione Europea ha denunciato la campagna militare lanciata dalla Russia in Crimea, definendola una «violazione del diritto internazionale umanitario».

Secondo Kiev, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ha anche telefonato al suo collega ucraino Andrei Taran: secondo il ministero della Difesa a Kiev, Austin ha assicurato che Washington non lascerà sola l’Ucraina «in caso di escalation dell’aggressione russa». Di più, ieri è arrivata anche la telefonata del presidente Usa Joe Biden a Zelensky a conferma del «sostegno incrollabile» all’Ucraina. Pronta la risposta di Mosca. Per il portavoce del Cremlino Peskov, se soldati degli Stati Uniti compariranno sul territorio dell’Ucraina, o se la presenza della Nato sarà rafforzata nei Paesi vicini, saranno necessarie «misure aggiuntive» per garantire la sicurezza della Russia. «Indubbiamente, un tale sviluppo porterebbe a un ulteriore aumento della tensione vicino ai confini russi. Quali misure? «Tutto ciò che è necessario», ha risposto Peskov.
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