mercoledì 22 maggio 2024
Furiosa la reazione di Israele al riconoscimento, Hamas esulta. Tajani: Italia favorevole ma senza Hamas
Da sinistra il premier norvegese Jonas Gahr Støre, quello irlandese Simon Harris e quello spagnolo Pedro Sánchez

Da sinistra il premier norvegese Jonas Gahr Støre, quello irlandese Simon Harris e quello spagnolo Pedro Sánchez - ANSA

COMMENTA E CONDIVIDI

In un'azione coordinata dalle rispettive capitali, dopo la Norvegia anche Spagna e Irlanda hanno annunciato il riconoscimento dello Stato di Palestina. «Oggi, l'Irlanda, la Norvegia e la Spagna annunciano che riconosciamo lo Stato di Palestina», ha detto il premier irlandese Simon Harris in una conferenza stampa a Dublino, definendolo «un giorno storico e importante per l'Irlanda e per la Palestina». Il capo del governo spagnolo Pedro Sánchez ha confermato il riconoscimento «a partire dal 28 maggio», come già anticipato dal premier norvegese, aggiungendo che con la sua politica di «dolore e distruzione» nella Striscia di Gaza, il premier israeliano Benjamin Netanyahu «mette in pericolo la soluzione a due Stati».

LA REPLICA DI ISRAELE
Immediata la risposta di Israele. Il ministro degli Esteri Israel Katz ha richiamato l'ambasciatore israeliano a Madrid dopo l'annuncio della Spagna sullo Stato palestinese. Al contempo - ha fatto sapere il ministero degli Esteri - ha convocato gli inviati di Irlanda, Norvegia e Spagna stessa ai quali «sarà mostrato il video delle soldate israeliane rapite da Hamas». «Hanno deciso di assegnare una medaglia d'oro agli assassini di Nazi Hamas, mostreremo loro - ha detto Katz - la decisione contorta presa dai loro governi».


HAMAS ESULTA

Un "passo importante": così Hamas ha definito la mossa di Norvegia, Spagna e Irlanda. Per il gruppo terroristico si tratta di un «passo importante verso l'affermazione del nostro diritto alla nostra terra» e alla «fondazione del nostro stato indipendente con Gerusalemme come capitale». In un comunicato rilanciato anche dalla tv satellitare al-Jazeera, Hamas chiede ai «Paesi nel mondo di riconoscere i nostri diritti nazionali legittimi» e «sostenere la lotta del nostro popolo per la liberazione ponendo fine all'occupazione israeliana». Da parte sua, la presidenza di Abu Mazen ha salutato l'annuncio di Irlanda, Norvegia e Spagna di riconoscere lo Stato di Palestina ed ha esortato gli altri Paesi della Ue a fare lo stesso. «L'obiettivo - ha detto citato dalla Wafa - è quello di raggiungere la Soluzione a 2 stati basata sulle Risoluzioni internazionali e nei confini del 1967».


«ITALIA FAVOREVOLE MA SENZA HAMAS»

Secondo il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il nostro Paese «è favorevole, ma è lo Stato palestinese che deve riconoscere Israele ed è Israele che deve riconoscere lo Stato palestinese. Inoltre uno Stato palestinese non dovrebbe essere guidato da Hamas». «Nei prossimi giorni incontreremo qui a Roma il presidente del Consiglio dell'Autorità nazionale palestinese che è anche ministro degli Esteri e avvieremo un percorso. Ma abbiamo detto che non può essere fatto un riconoscimento senza un mutevole riconoscimento da parte di Israele e dello Stato palestinese». Tuttavia, ha aggiunto, «qual è lo 'Stato palestinese'? La questione rischia di diventare teorica: non possiamo pensare a uno Stato palestinese guidato da Hamas, un'organizzazione terroristica. Finché c'è Hamas non si può discutere. Noi riconosciamo l'Autorità nazionale palestinese e con questa vogliamo lavorare», ha concluso il vice presidente del Consiglio.


PARIGI: RICONOSCERE LA PALESTINA IN TRE RESTA SENZA EFFETTI

La Francia frena. A Parigi si ritiene che non sia ancora giunto il momento di unirsi a Spagna, Irlanda, Norvegia che intendono riconoscere lo Stato palestinese. La dichiarazione in tal senso del ministro degli Esteri, Stéphane Séjourné, è ulteriormente suffragata da quanto spiegato da fonti diplomatiche a Le Monde in edicola oggi pomeriggio: "Dal momento che gli stessi Stati Uniti hanno difficoltà ad avere uno strumento di pressione - scrive il quotidiano citando fonti diplomatiche - chi può credere che il riconoscimento in 3 o in 4 possa avere il minimo effetto?". Al contrario, insistono le fonti, "ci si priva piuttosto di uno strumento utile nel momento in cui Israele è meno attento alle pressioni esterne".


GLI ALTRI RICONOSCIMENTI
Prima del riconoscimento annunciato oggi da Spagna, Irlanda e Norvegia (che non fa parte dell'Unione Europea), la Svezia era l'unico Paese dell'Ue ad aver attuato il riconoscimento dello Stato palestinese, nel 2014. Malta, Cipro, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania e Bulgaria invece lo avevano fatto quando ancora non erano membri dell'Unione. Nel 1999 l'Unione Europea si dichiarò pronta a "riconoscere uno Stato palestinese a tempo debito", come scritto nelle conclusioni del Consiglio europeo di Berlino. A livello mondiale, lo Stato di Palestina è a questo punto riconosciuto da 142 Paesi, circa il 70% dei membri delle Nazioni Unite: quasi tutta l'Asia, l'Africa e l'America Latina. Tra i Paesi che non lo fanno, mantenendo comunque relazioni diplomatiche con l'Autorità Nazionale Palestinese ci sono invece Stati Uniti, Canada, Giappone, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda e Italia. Il 10 maggio scorso l'Assemblea Onu ha votato una risoluzione affermando che la Palestina è "qualificata a diventare Stato membro" con 143 voti a favore, 25 astenuti (Italia compresa) e nove contrari, tra cui gli Usa.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: