sabato 2 aprile 2022
Il fotoreporter ucraino Maksim Levin, 40 anni, aveva lavorato per diverse testate internazionali tra cui Ap e Reuters, era scomparso dal 13 marzo scorso dalla prima linea vicino a Kiev
Maksim Levin è il fotoreporter ucraino trovato morto.  Levin, 40 anni, che aveva lavorato per diverse testate internazionali tra cui Ap e Reuters, era scomparso dal 13 marzo scorso dalla prima linea vicino a Kiev, nel distretto di Vyshhorod dove stava riprendendo i combattimenti.

Maksim Levin è il fotoreporter ucraino trovato morto. Levin, 40 anni, che aveva lavorato per diverse testate internazionali tra cui Ap e Reuters, era scomparso dal 13 marzo scorso dalla prima linea vicino a Kiev, nel distretto di Vyshhorod dove stava riprendendo i combattimenti. - Ansa

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Il fotoreporter ucraino Maxim Levin è stato trovato morto. Lo riporta l'Ukrainska Pravda. Levin, 40 anni, che aveva lavorato per diverse testate internazionali tra cui Ap e Reuters, era scomparso dal 13 marzo scorso dalla prima linea vicino a Kiev, nel distretto di Vyshhorod dove stava riprendendo i combattimenti.

Una foto di Maksim Levin dell'insediamento distrutto di Borodyanka nella regione di Kiev, pubblicata dall'agenzia Reuters

Una foto di Maksim Levin dell'insediamento distrutto di Borodyanka nella regione di Kiev, pubblicata dall'agenzia Reuters - Reuters

Il fotografo, accompagnato da Oleksiy Chernyshov, un militare in servizio ed ex fotografo, era andato lo scorso 13 marzo a Guta
Mezhyhirsk per documentare le conseguenze dell'aggressione russa. I due, lasciata la macchina, si erano diretti verso il villaggio di
Moshchub. Si è poi saputo che in quell'area erano scoppiati intensi combattimenti.

Dall'invasione russa in Ucraina altri 5 giornalisti sono morti: ecco chi sono

Oksana Baulina, video giornalista del sito indipendente The Insider, uccisa da un bombardamento il 23 marzo mentre filmava la distruzione provocata dal lancio di razzi su un centro commerciale nel distretto di Podolsky.
Brent Renaud, giornalista statunitense ucciso da colpi di arma da fuoco a Irpin, il 13 marzo.
Pierre Zakrzewski, operatore della telecamera di Fox News, e la giornalista ucraina Oleksandra "Sasha" Kuvshynova, uccisi il 14 marzo a Horenka.
Viktor Dedov, giornalista ucraino è morto l'11 marzo a Mariupol a causa del bombardamento del suo appartamento. Era uno degli operatori più importanti della stazione televisiva ucraina Sigma-TV. Era a casa quando due bombe hanno colpito il suo appartamento. La famiglia non ha potuto seppellire il giornalista perché un'altra granata ha provocato un incendio nella casa quattro giorni dopo le prime esplosioni.
Yevheniy Sakun, cameraman ucraino di LIVE TV ucciso il 1 marzo durante un attacco missilistico alla torre della TV a Kiev.

Inoltre, si contano almeno 35 i giornalisti feriti, secondo la responsabile per i diritti umani del parlamento ucraino, Lyudmila Denisova, mentre si sono perse le tracce di Oleh Baturin a Kherson, città in mano alle forze russe, sospettate del suo sequestro.

A tenere il conto degli attacchi è anche Reporter Sans Frontieres, che ha aperto a Leopoli il Centro per la libertà di stampa e ha avviato la distribuzione di elmetti e giubbotti antiproiettile. L'associazione, di fronte alla difficoltà in diversi casi di reperire gli equipaggiamenti necessari, ha chiesto ai colleghi di fare la massima attenzione e alle testate di garantire la loro sicurezza.

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