giovedì 5 gennaio 2017
Il Paese del Nord Europa è il primo a compiere questo passo. Switch off a partire dall'11 gennaio. Forse sulla modulazione di frequenza si apriranno spazi per le radio comunitarie
La Norvegia passa alla radio digitale. Il tramettitore di Sogndal (dal sito Radio.no)

La Norvegia passa alla radio digitale. Il tramettitore di Sogndal (dal sito Radio.no)

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La Norvegia è la prima nazione al mondo ad abbandonare le FM per passare interamente al DAB. Mercoledì mattina, 11 gennaio, alle ore 11.11.11 scatterà la prima fase del switch off. Parte la contea del Nordland. Le emittenti pubbliche e quelle commerciali chiuderanno i ripetitori in FM, tra gli 87.5 e i 108 MHz, per trasmettere solo in modo digitale, su frequenze più alte. L'8 febbraio sarà la volta di una seconda fetta di Norvegia. Ci saranno poi altre 4 tappe temporali per arrivare al 13 dicembre quando tutto il territorio nazionale sarà digitale, radiofonicamente parlando.

Un passaggio epocale, dal punto di vista della storia della radio. Un passaggio però preparato da anni e condotto con determinazione. Non solo per quanto riguarda l'imponente lavoro tecnico, in quanto non è facile portare quasi ovunque il segnale digitale in un Paese con molte montagne, ma anche per lo sforzo necessario a preparare e convincere la popolazione a rottamare le vecchie radioline per passare alle nuove, mediamente più costose. Un punto fondamentale da affrontare è stato quello della ricezione in mobilità. Tutte le automobili vendute in Norvegia sono adesso fornite di radio digitale. Non solo, molti tunnel sono attrezzati per consentire la ricezione dei programmi preferiti, senza interruzioni, anche sotto i monti.

L'offerta in DAB è corposa. La radio pubblica dispone di 25 canali, contro i 5 presenti in FM. E ci saranno tutte le radio commerciali. Il tentativo di bloccare lo switch off, attraverso una mobilitazione della gente e con il coinvolgimento del Parlamento, non è andato a buon fine. Anche perché la lobby pro DAB si è dimostrata ben organizzata e ha saputo coinvolgere l'interesse della gente, puntando sui tasti della qualità audio e dell'innovazione. Molta anche la pubblicità fatta. Inoltre da tempo sono disponibili su internet guide e consigli per imparare a utilizzare al meglio la nuova tecnologia. Per capirlo basta curiosare un po' nel sito norvegese dedicato alla radio digitale, ovviamente utilizzando il traduttore automatico: Radio.no

L'operazione è stata possibile anche grazie a un grande impegno dell'industria legata al digitale, sotto l'occhio benevolo dei gestori delle reti 4G, che sperano di conquistare nuovi spazi nell'ascolto in streaming. Al momento infatti la maggior parte delle radio DAB sono poco portatili. Stanno arrivano sul mercato, a prezzi sempre più bassi, nuovi ricevitori digitali, anche tascabili, ma al momento l'autonomia reale della batterie non è esaltante, al di là di quanto dichiarano i costruttori. Quindi se non sei a casa o in automobile e vuoi ascoltare la radio mentre cammini o fai jogging meglio, ancora per un po' almeno, meglio lo smartphone e lo streaming 4G. Naturalmente siamo in un ambito dove lo sviluppo tecnologico è alto, quindi non resta che aspettare. E dovremo capire quale impatto avrà questa scelta negli altri Paesi occidentali, come in Svizzera dove l'ascolto in DAB sta prendendo piede e già si parla di un possibile analogo switch off.

Una domanda viene spontanea a questo punto: le vecchie FM che fine faranno in Norvegia? Diventeranno completamente mute? No. Resteranno in attività su questa banda le emittenti locali fuori dai grandi centri urbani. Inoltre non si può escludere che ci sarà spazio per stazioni comunitarie, scolastiche, universitarie, religiose, sportive, politiche a altro ancora. Magari a bassa potenza e destinate a servire aree ridotte. In questo modo potrebbe veramente crescere la possibilità di accesso all'etere e quindi la democrazia radiofonica. E anche questa è un'altra pagina della storia della radiofonia, ancora da scrivere.



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