mercoledì 23 agosto 2023
La denuncia dei media sulle attività sospette di una Ong con amicizie potenti al Cremlino
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Una nuova minaccia incombe sui bambini ucraini che si trovano in Russia e che potrebbero non rivedere più le loro famiglie. Ha il nome di una donna e un viso d’angelo, incorniciati da lunghi capelli biondi. Si chiama Elena Milskaya ed è la moglie di Alexandr Kurenkov, attuale ministro per le emergenze, da lungo tempo collaboratore del presidente Putin. Della sua vita si sa pochissimo. Anche il suo legame familiare con Kurenkov è emerso solo dopo un’inchiesta del sito indipendente Proekt.

Di certo, non è povera. Prima del matrimonio, Milskaya ha lavorato in diverse fondazioni di proprietà dell’oligarca ultra-nazionalista e vicino agli ambienti più radicali della Chiesa ortodossa, Konstantin Malofeev. Già in quel periodo, stando a quando recitano i siti delle organizzazioni in cui era impegnata, il finto viso d’angelo lavorava per «sostenere le tradizioni culturali e spirituali della Russia, contribuendo al rafforzamento dello Stato russo». Un grande impegno, che le ha permesso di acquistare una casa da 600 milioni di rubli, quasi 600mila euro al cambio attuale, e altre proprietà terriere. Nel 2019 il matrimonio con Kurenkov e dall’inizio della guerra il lavoro in una Ong che ha ottenuto fondi proprio dal ministero del marito per circa 700mila euro.

Stando al sito Proekt, nell’autunno 2022, i volontari della Ong di Milskaya chiamata “Centro nazionale per aiutare i bambini” erano presenti nei campi profughi nelle regioni di Rostov e Belgorod.

Ma dietro la facciata di aiuto ai rifugiati c’era l’obiettivo di portare via più minori possibile. Anche per questo, il Ministero delle Emergenze filtrava e bloccava tutte le attività di altre organizzazioni, soprattutto quelle delle squadre di ricerca, su cui pure non aveva competenza, che dovevano ricongiungere i bambini che si erano smarriti con le loro famiglie.

C’è l’ombra di Milskaya anche dietro il trasferimento di bambini nelle zone occupate dai russi nelle prime fasi dell’operazione militare speciale in Ucraina. Prima che gli ucraini riuscissero a riprendere Kherson, nell’ottobre 2022, sono stati centinaia i minori che sono stati prelevati. Secondo Kiev, la stessa cosa è accaduta a Stefanovka, con i bambini trasferiti a Krasnodar. In ultimo, ci sarebbe sempre la Ong di Milskaya dietro al rapimento di centinaia di piccoli dagli orfanotrofi di Donetsk e alla loro deportazione della regione di Rostov.

Kurenkov e sua moglie possono contare su amicizie potenti. Non solo il presidente Putin, ma anche Danil Martynov, il sanguinario vice-capo della guardia nazionale cecena. Proprio quest’ultimo sta aiutanto Milskaya a sviluppare le sue attività. Una parte dei bambini prelevati viene offerta in adozione a famiglie russe.

La maggior parte però vengono portati in campi di rieducazione. Nei mesi scorsi proprio i diretti interessati hanno reso noto che hanno l’intenzione di creare 12 nuovi centri per «favorire l’educazione sportiva militare e la formazione patriottica dei giovani». Un modo per riprogrammare letteralmente i più piccoli e indifesi, per rubale loro il passato e il futuro in un colpo solo.

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