Attacco informatico russo all'aereo di Von der Leyen, Mosca nega
Il Gps del velivolo fuori uso a causa delle interferenze, il pilota in volo verso la Bulgaria costretto a usare mappe cartacee

I Grandi del mondo alternativo si riuniscono in Cina, mentre i Paesi volonterosi hanno in programma di riunirsi giovedì prossimo a Parigi. Ma l’Unione Europea è sotto attacco e deve affrontare nuove minacce e a organizzarsi per gestire il conflitto in Ucraina, conscia del fatto che è sempre più sola. E rischia di farsi trovare impreparata davanti a quelle che sono le nuove minacce.
Oggi la Commissione Europea ha confermato le indiscrezioni riportate dalla stampa inglese, secondo le quali, domenica pomeriggio, l’aereo su cui viaggiava Ursula von der Leyen è stato oggetto di un attacco informatico russo, che ha disattivato i servizi di navigazione Gps in un aeroporto bulgaro e ha costretto i piloti dell'aereo della presidente della Commissione Europea ad atterrare utilizzando mappe cartacee. Lo stesso è successo a Caster Breuer, ispettore generale della Bundeswehr, l'esercito tedesco, che avrebbe subito ben due attacchi, il primo mentre si trovava in volo a Nord del Mar Baltico e il secondo mentre si recava a visitare truppe tedesche di stanza in Lituania. Stando alle autorità di Berlino, sono attacchi che si manifestano con una frequenza sempre maggiore. Non abbastanza, però per non inviare un messaggio a Mosca che, come prevedibile ha negato qualsiasi coinvolgimento, soprattutto legato all’imprevisto che ha colpito il volo di Ursula von del Leyen.
A dichiararlo è stato, inusitatanete, il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in persona. «Questo incidente sottolinea l'urgenza della missione che la presidente sta svolgendo in questi giorni negli Stati membri in prima linea, dove ha visto in prima persona le sfide quotidiane delle minacce provenienti dalla Russia e dai suoi alleati. E naturalmente, l'Ue continuerà a investire nella spesa per la difesa e nella preparazione dell'Europa ancora di più dopo questo incidente», ha replicato Arianna Podestà, portavoce della Commissione Europea. Durante la sua visita a Sofia, la numero uno di Bruxelles ha lanciato alcuni messaggi molto importanti, dando prima al presidente russo, Vladimir Putin, del «predatore che può essere fermato solo con una forte deterrenza militare» e ricordando lo stanziamento di 150 miliardi di euro per l’industria europea della difesa attraverso lo strumento Safe. L’Ucraina, insomma, rimane al centro dei pensieri dei leader europei, consci del fatto che la minaccia russa non si fermerà a Kiev.
Von der Leyen, durante la visita in Bulgaria, ha spiegato come il gruppo dei volenterosi abbia «elaborato piani piuttosto precisi» soprattutto per quanto riguarda «un efficace accumulo di truppe» per l’Ucraina. «C'è sempre bisogno della decisione politica del rispettivo Paese, perché schierare le truppe è una delle decisioni sovrane più importanti di una nazione – ha sottolineato la presidente della Commissione Europea –. Ma il senso di urgenza è molto forte, si sta andando avanti». Appuntamento a Parigi, giovedì prossimo, per un nuovo incontro della coalizione dei Volenterosi, dunque, al quale parteciperà anche la premier italiana, Giorgia Meloni.
I dettagli sono ancora in via di definizione. Per il momento si sa che, oltre al padrone di casa, il presidente francese, Emmanuel Macron, all’Eliseo dovrebbero esserci il premier inglese, Keir Starmer e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
Il vertice, con ogni probabilità, continuerà in formato ibrido. Stando a quanto riporta la nota diffusa dalla presidenza francese, l’incontro segue quello dello scorso 19 agosto e vede sul tavolo le future garanzie di sicurezza per l’Ucraina e il persistente rifiuto della Russia di raggiungere la pace.
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