venerdì 24 gennaio 2025
Oggi Hamas darà i nomi delle quattro israeliane da rilasciare domani e l'elenco degli ostaggi vivi e morti. Da domani gli sfollati potranno rientrare nel nord di Gaza ma solo a bordo di veicoli
Truppe libanesi nel villaggio distrutto di Khiam vicino al confine con Israele

Truppe libanesi nel villaggio distrutto di Khiam vicino al confine con Israele - Reuters

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Era già tutto previsto. E oggi è arrivata la conferma: l'esercito israeliano non completerà il ritiro dal sud del Libano entro il 26 gennaio, come richiesto dall'accordo di tregua del 27 novembre scorso, in quanto Beirut «non ha ancora pienamente adempiuto ai suoi obblighi». «Il processo di ritiro graduale continuerà, in pieno coordinamento con gli Stati Uniti», informano le Forze di difesa. Senza bisogno di ulteriori proroghe ufficiali in quanto ricordando che il testo dell'intesa prevede che il ritiro possa protrarsi oltre i 60 giorni previsti. Potenza degli «accordi formulati con una certa flessibilità» (copyright dell'ambasciatore israeliano a Washington, Michael Herzog).

Nella lunga riunione di ieri sera, di cui riferisce il Times of Israel, il gabinetto di sicurezza del governo di Benjamin Netanyahu ha ricevuto un ampio rapporto sulla situazione in Libano ma non è riuscito a trovare una posizione comune sul ritiro delle truppe né sulla richiesta di proroga di un mese. L'accordo di cessate il fuoco prevedeva che il ritiro si concludesse entro 60 giorni con la consegna delle posizioni dell'esercito alle truppe regolari libanese e il ritiro degli Hezbollah a nord del fiume Litani. Un alto funzionario israeliano ha detto al sito Ynet che i militari potrebbero restare di stanza in alcune aree.

Sul fronte di Gaza e del rilascio degli ostaggi, è attesa nel pomeriggio la consegna da parte di Hamas ai mediatori del Qatar dei nomi delle quattro israeliane da rilasciare domani. L'accordo di Doha prevede che la lista sia resa nota almeno ventiquattr'ore prima della liberazione. Nella Striscia restano sette donne in ostaggio, di cui cinque soldate: le civili sono Shiri Silberman Bibas, 33 anni (con i figli Ariel, 5 anni, e Kfir, 2), e Arbel Yehud, 29 anni, tedesco-israeliana. Tel Aviv avrebbe sollecitato il rilascio di Yehud, il cui nome era stato comunicato per il primo scambio di domenica scorsa ma poi era stato sostituito con quello di Emily Damari, rilasciata assieme a Romi Gonen e Doron Steinbrecher.

Sempre nella giornata di oggi, Hamas dovrebbe consegnare la lista completa dei 98 ostaggi comunicando quanti siano ancora in vita. Tel Aviv ha chiesto di conoscere le condizioni di salute di ciascuno ma è probabile, come ha detto la rete israeliana Kan, che venga fornita solo la cifre dei vivi e dei morti.

Quello di domani sarà il secondo scambio tra ostaggi e detenuti palestinesi. Per ogni rapito vengono rilasciati 30 carcerati, 50 (ci cui 30 ergastolani) se l'ostaggio rilasciato è un militare. Ipotizzando che domani vengano rilasciate le due civili più due soldate, uscirebbero 160 detenuti. L'altra volta erano 90, donne e minori, e furono liberati in piena notte, per lo più dalla prigione militare israeliana in Cisgiordania. Erano quasi tutti accusati di reati minori e molti in detenzione amministrativa, senza processo. Questa volta usciranno anche "terroristi con le mani sporche di sangue", condannati per attentati che hanno provocato vittime civili israeliane.

Il capo di Hamas in Cisgiordania, Zaher Jabarin, ha detto alla televisione qatariota al-Araby che i quattro nomi saranno consegnati ai mediatori e ha ricordato che fra due settimane si apriranno i negoziati sulla seconda fase della tregua per definire tre punti: il completo ritiro dell'esercito, il cessate il fuoco permanente e il completamento dello scambio di prigionieri. L'alto funzionario di Hamas ha inoltre annunciato che da domani gli abitanti della Striscia di Gaza potranno spostarsi verso il nord, ma solo con veicoli. I militari israeliani li esamineranno con dispositivi a raggi X per impedire il traffico di armi. Gli spostamenti a piedi non saranno consentiti prima di sabato 8 febbraio.

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