mercoledì 2 luglio 2014
​Una ricerca svela: dal Medio Oriente all'Asia meridionale, la maggioranza della popolazione teme i fondamentalisti e condanna gli attacchi suicidi. In controtendenza l'Indonesia.
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​Dal Medio Oriente all'Asia meridionale, negli Stati a maggioranza islamica cresce il timore dei fondamentalismi. Lo rivela uno studio del Pew Research Center, autorevole centro studi americano, rilanciato dall'agenzia Asianews. La ricerca è il risultato di 14.200 interviste condotte in 14 paesi tra l'11 aprile e il 25 maggio scorso. Prima dei recenti avvenimenti in Iraq.La ricerca mostra che gruppi come Boko Haram e al-Qaeda ma anche Hamas e Hezbollah sono in calo di consensi. Lo stesso vale per gli attacchi suicidi contro i civili. Così in Libano il 92% degli intervistati dichiara di essere spaventato dall'estremismo islamico. Il dato è superiore di 11 punti rispetto a quello dello scorso anno e non cambia tra sunniti, sciiti e cristiani.Preoccupazione crescente anche in Giordania e Turchia. Tra i giordani il 62% si dice preoccupato per l'estremismo: 13 punti in più rispetto al 2012. Identica tendenza tra i turchi, dove la preoccupazione è cresciuta del 18% rispetto a due anni fa.Fuori dal Medio Oriente, "forti maggioranze in Bangladesh (69%), Pakistan (66%) e Malesia (63%) sono preoccupate dall'estremismo islamico". In controtendenza l'Indonesia, dove solo quattro su dieci (39%) sono di quest'opinione.Quanto all'atteggiamento nei confronti dei gruppi islamisti, una larga maggioranza dei nigeriani (79%) è contro Boko Haram, mentre il 59% dei pachistani afferma di non aver perso l'affetto per i talebani.Tra i palestinesi solo poco più della metà (53%) ha un'opinione positiva di Hamas, percentuale che sale al 63% nella Striscia di Gaza. Solo il 46% dei palestinesei giustifica gli attacchi suicidi contro i civili: un calo drastico rispetto al 70% del 2007.
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