venerdì 15 novembre 2019
Il governo di Teheran ha alzato del 50% il prezzo della benzina e limitato l'erogazione, anche per impedire il traffico di combustibile. Mentre cresce il malcontento
Un maxi cartellone anti Usa vicino a una strada trafficata a Teheran (Ansa)

Un maxi cartellone anti Usa vicino a una strada trafficata a Teheran (Ansa)

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Stretta sulla benzina in Iran e aiuti di Stato ai bisognosi. È il provvedimento varato dal governo di Teheran presumibilmente per prevenire moti di rivolta come quelli che agitano l'Iraq e il Libano, Paesi vicini anch'essi a maggioranza sciita.

È scattato da oggi in Iran il razionamento del petrolio e i prezzi sono saliti. Il governo utilizzerà le maggiori entrate per aumentare i sussidi ai bisognosi, che il presidente Hassan Rohani ha recentemente stimato in 18 milioni di persone. Per ogni automobile saranno erogati al massimo 60 litri al mese, riferisce l'agenzia Irna, aggiungendo che il prezzo della benzina è stato portato a 15.000 Rial (12,7 centesimi di dollaro Usa) dai precedenti 10.000 Rial. Per ogni acquisto aggiuntivo si dovranno pagare 30.000 Rial al litro.

La decisione è stata presa anche per impedire il traffico di combustibile verso i Paesi vicini, dato che l'Iran ha i prezzi più bassi del mondo a causa dei forti sussidi e della caduta della valuta nazionale, il Rial, dovuta alle nuove sanzioni statunitensi imposte all'industria petrolifera iraniana dal 2018. E sono proprio le sanzioni a mettere a dura prova la popolazione iraniana e, conseguentemente, a minacciare la tenuta e la solidità delle istituzioni in un Paese in cui lo Stato controlla rigidamente la vita dei cittadini ma anche in cui esiste, sotterranea, un'opposizione organizzata che il malcontento diffuso alimenta.

In cerca di consensi interni, ieri Rohani ha cercato di convogliare ancora una volta contro gli Stati Uniti lo scontento: «Le giovani generazioni devono capire che gli Usa non sono, e non saranno mai, amici delle Nazioni della regione e dei musulmani», ha detto. Aggiungendo che «le questioni della regione devono essere risolte dagli stessi popoli che la abitano». Rohani, citato dal sito della presidenza, ha proseguito: «Quale Paese nella regione è stato aiutato dall'America negli ultimi anni? Quale golpe, guerra o conflitto in Medio Oriente non ha avuto origine dall'America o dal regime sionista?».

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