lunedì 1 aprile 2024
In tv le teorie dell'ex capo russo dell'Interpol sulla strage al Crocus City Hall: sostanze psicotrope e azioni neuropsicologiche combinate. Altra inchiesta (seria) sulla Sindrome dell'Avana anti-Usa
L'omaggio alla vittime al Crocus City Hall

L'omaggio alla vittime al Crocus City Hall - Reuters

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L'ex capo dell'ufficio russo dell'Interpol, Vladimir Ovchinsky, in una trasmissione sulla tv federale Primo Canale, sabato sera, ha affermato che gli autori dell'attacco terroristico al Crocus City Hall di Mosca potrebbero essere stati assoldati dai servizi occidentali, che gli avrebbero impiantato dei chip. «Molto probabilmente, le sostanze psicotrope e la programmazione neuropsicologica hanno agito in combinato. Forse un esame lo dimostrerà: sono stati inseriti loro dei chipnel cervello» ha detto Ovchinsky come riporta il Moscow Time.

A suo dire, la neurobiologia consente già di controllare una persona. Ha citato l'esempio del progetto Neurolink di Elon Musk, in cui chip sono stati impiantati nel cervello dei maiali. Il conduttore del talk show in questione, Anatolij Kuzichev, ha commentato separatamente le dichiarazioni di Ovchinsky spiegando che i suoi esperti hanno le proprie fonti e idee sul livello di sviluppo di «qualunque cosa sia». «I nostri ospiti sono sempre persone con competenze serie, con una reputazione seria» ha detto il conduttore. Intanto, molto più in maniera seria, una nuova inchiesta giornalistica sulla cosiddetta 'Sindrome dell'Avana', una misteriosa arma a base di ultrasuoni riscontrata per la prima volta fra diplomatici Usa nella capitale cubana nel 2016 e che ha colpito diplomatici, funzionari e militari in varie parti del mondo, producendo danni cerebrali e gravi lesioni permanenti, condurrebbe a Mosca, a una unità d'intelligence, la 29155. È quanto afferma il gruppo investigativo russo Insider e Der Spiegel, presentato alla trasmissione 60 minutes dell'emittente Usa Cbs.

Le nuove rivelazioni contraddirebbero la precedente indagine condotta dal Pentagono conclusa nel 2023 sul misterioso fenomeno, in cui si giungeva alla conclusione che era «molto improbabile» che dietro alla presunta arma invisibile vi fosse una potenza straniera. Secondo Greg Edgreen, uno degli investigatori autori di quell'indagine, ex ufficiale Usa a servizio al Pentagono, afferma alla Cbs che l'onere della prova sui colpevoli fu innalzata a livelli molto alti e non si giunse ad alcuna conclusione. «Purtroppo, non posso essere più specifico, perché si tratta di materiale classificato. Ma posso dirvi che fin dalle prime fasi ho iniziato a guardare in direzione di Mosca» ha dichiarato Edgreen.

Secondo l'inchiesta di Insider, la chiave del legame con l'intelligence russa sarebbe Vitaly Kovalev, uno chef russo arrestato per guida pericolosa in auto in Florida nel 2020 e che sarebbe emerso essere una spia russa, secondo quanto scoperto da una agente dell'Fbi, denominata Carrie, che fu vittima della misteriosa arma “sonica”. Kovalev tornò in Russia dopo il carcere e morì ufficialmente sul fronte in Ucraina. Un nesso con gli 007 russi è stato trovato anche dal giornalista investigativo russo di Insider Christo Grozev, intervistato anch'egli da 60 minutes. La Russia nega qualsiasi coinvolgimento nella misteriosa sindrome dell'Avana.

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