La casa bruciata di un cristiano nel villaggio di Mania, nel distretto di Kandhamal in Orissa, in un'immagine del 2008 - Ansa
La propaganda nazionalista contro le minoranze dell’India prosegue e ancora una volta la comunità cristiana è messa sotto pressione. Che questo succeda nell’Orissa, Stato orientale teatro nell’agosto 2008 della peggiore persecuzione anti-cristiana della storia del Paese, è significativo. Come significativo è che a riaccendere gli animi contro la comunità battezzata, che nello Stato è solo il 2,4 per cento della popolazione e concentrata tra le minoranze tribali e aborigene, sia una pellicola uscita ieri nelle sale. Nonostante la diffusione di Internet, il cinema resta uno strumento primario di intrattenimento e di veicolo di idee e informazioni, a maggior ragione nelle aree meno progredite dell’immensa India. Inevitabile quindi che sia oggi usato per veicolare gli ideali nazionalisti e di centralità dell’induismo (oltre che di esclusione di ciò che non vi rientra) propugnati dal Bharatiya Janata party al potere nel Paese e dal governo guidato da Narendra Modi.
Segnalando come il film «rappresenta in modo errato la conversione come un’attività criminale, minando così la libertà di religione» il Forum che riunisce i vescovi cattolici, protestanti, ortodossi e evangelici dell’Orissa ha chiesto alle autorità di bloccare la proiezione della pellicola “Sanatani-Karma hi Dharma” che - associando una vicenda di stregoneria a presunte attività di conversione al cristianesimo nei villaggi tribali - non solo getta una cattiva luce sulla presenza della cristianità in aree remote dello Stato ma suggerisce attività di conversione peraltro illegali secondo la legge locale. L’intento dichiarato anche nel titolo è di dimostrare come sia necessità e dovere per ogni indiano seguire la tradizione induista.

L’Orissa è governata dal Bharatiya Janata Party e, oltre a una pressione esercitata con varie modalità sulle fedi minoritarie, vi è in corso una rilettura degli eventi e delle responsabilità che quasi 17 anni fa portarono al pogrom in cui persero la vita un centinaio di battezzati, in maggioranza tribali, e vennero dati alle fiamme un gran numero di abitazioni e di edifici di culto cristiani provocando decine di migliaia di sfollati.