giovedì 23 maggio 2019
Leuk si era specializzato nel combattimento d’assalto e nella detezione di esplosivi. Dal 2017 era in teatro, per missioni semestrali, prima nel Levante contro il Daesh, poi nel Sahel
Leuk, 6 anni, rimasto ucciso durante una missione delle forze speciali francesi nel Sahel contro i terroristi

Leuk, 6 anni, rimasto ucciso durante una missione delle forze speciali francesi nel Sahel contro i terroristi

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È morto da eroe. Combattendo in quella strana guerra che i francesi conducono da anni nel Sahel. Leuk non era un soldato qualsiasi, ma un cane militare delle forze speciali. Aveva sei anni.

Dal 2015 era entrato a far parte della cellula di cinotecnia offensiva del commando Kieffer, un reparto ultrablasonato, primo a sbarcare in Normandia nel giugno 1944. Per un anno, Leuk si era specializzato nel combattimento d’assalto e nella detezione di esplosivi. Dal 2017 era in teatro, per missioni semestrali, prima nel Levante contro il Daesh, poi nel Sahel. Era un asso nel fiutare gli ordigni improvvisati.

A inizio maggio, la missione cruciale. Di notte. In un luogo isolato. Il team di Leuk finisce sotto il fuoco nemico. Due terroristi cominciano a sparare all’impazzata contro i francesi. Sono poco distanti. Il cane parte all’attacco. Li immobilizza. Intercetta un terzo nemico. Lo neutralizza. Il quarto gli è fatale.

È il primo cane dell’esercito francese a morire in guerra. Gli saranno tributati onori speciali, in una cerimonia organizzata dall’Armée e dalla società canina centrale.

Due volte più veloci degli esseri umani e con un olfatto 40 volte più potente, i cani combattono con l’uomo da sempre. Sono tuttora un ausilio prezioso per gli eserciti di tutto il mondo. Il nostro li ha impiegati in Afghanistan, in Libano, in Iraq e in Kosovo. All’età della pensione, i cani vengono spesso accolti dalle famiglie dei propri conduttori o dati in adozione. Ma alcuni di loro continuano a rendersi utili, impiegati nelle pet therapy e in operazioni di salvataggio.

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