giovedì 11 luglio 2024
Per la Corte penale di Al-Karkh, Asma Fawzi Muhammad Al-Qubaysi è stata riconosciuta colpevole di aver collaborato attivamente con l'organizzazione terroristica
Il leader del Daseh Abu Bakr al-Baghdadi, ucciso in Siria il 27 ottobre del 2019

Il leader del Daseh Abu Bakr al-Baghdadi, ucciso in Siria il 27 ottobre del 2019 - ANSA

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La Corte penale di Al-Karkh, a Baghdad, ha condannato a morte Asma Fawzi Muhammad Al-Qubaysi, la prima moglie dell'ex leader del Daesh (Isis), Abu Bakr al-Baghdadi ucciso il 27 ottobre del 2019 in Siria. Lo ha annunciato il Supremo Consiglio di Giustizia iracheno spiegando con un comunicato che la donna è colpevole di aver collaborato attivamente col Daesh e “detenuto alcune donne yazide nella sua casa, rapite nel distretto di Sinjar, a ovest del governatorato di Ninive”. Non viene citato il nome ma a confermarne l’identità sono stati due funzionari del tribunale. La sentenza è stata emessa secondo la legge antiterrorismo irachena e la Yazidi Survivors Law del 2021, che prevede risarcimenti e giustizia per le donne delle minoranze yazida, cristiana, shabak e turkmena sopravvissute ai crimini del gruppo terroristico. Asma, la prima delle cinque mogli, nota come Umm Hudaifa, è stata arrestata in Turchia nel 2018 ma solo nel 2019 le autorità di Ankara ne avevano annunciato la cattura insieme ad alcuni membri della famiglia.

Sposata con Al Baghdadi dal 1999, in una lunga intervista concessa lo scorso febbraio al canale tv Al-Arabiya, aveva rivelato che il marito possedeva più di 10 “schiave” yazide e come tutta l’organizzazione fosse “ossessionata” dal loro commercio. A giugno alla Bbc invece si era dichiarata una “vittima in fuga dal marito” negando ogni coinvolgimento, nonostante le testimonianze e la causa intentata contro di lei da due ex prigioniere. La condanna sarà effettiva solo dopo la ratifica in appello ma sono già centinaia le impiccagioni eseguite in Iraq per “terrorismo”.

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