sabato 24 maggio 2025
Il “no” tecnico dei togati certifica che il progetto dell'arcidiocesi di Oklahoma City è contrario ai limiti imposti dalla Costituzione Usa sulla separazione tra Stato e Chiesa
L'edificio della Corte Suprema degli Usa a Washington

L'edificio della Corte Suprema degli Usa a Washington - Reuters

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Una sentenza della Corte Suprema americana ha infranto, almeno per ora, il sogno dei cattolici dell’Oklahoma di aprire una scuola “charter” per la vasta popolazione rurale dello Stato. Sarebbe stato il primo istituto di ispirazione religiosa finanziato dai contribuenti statunitensi.

Da più di due anni l’arcidiocesi di Oklahoma City e la diocesi di Tulsa si adoperano per far nascere la St. Isidore of Seville Catholic Virtual School, con un programma online in grado di raggiungere gli studenti delle comunità isolate del centro degli Stati Uniti che hanno poche opzioni scolastiche.

Il progetto ha però sollevato obiezioni e ricorsi ed è approdato al massimo tribunale statunitense. I giudici supremi si sono espressi sul caso con 4 voti favorevoli, 4 contrari, e l’astensione di cattolica Amy Coney Barrett, amica di una delle sostenitrici dell’istituto. Una parità che, formalmente, conferma la sentenza di grado inferiore che definiva l’iniziativa contraria ai limiti imposti dalla costituzione Usa sulla separazione tra Stato e Chiesa nell’istruzione americana.

Il progetto resta dunque per ora bloccato, ma gli organizzatori non si danno per vinti e prevedono di riformulare e presentare una nuova proposta nei prossimi mesi. Il direttore esecutivo della Conferenza episcopale dell’Oklahoma, Brett Farley, resta infatti fiducioso che il progetto possa vedere la luce. Oltre al desiderio di creare un istituto d’istruzione d’ispirazione cattolica, gli organizzatori la considerano anche una battaglia per ampliare le agevolazioni pubbliche a disposizione delle istituzioni religiose americane.

L’arcidiocesi e la diocesi erano state incoraggiate a portare avanti l’iniziativa dal fatto che la commissione scolastica statale dell’Oklahoma aveva espresso parere favorevole alla concessione di sovvenzioni pubbliche alla scuola cattolica segnando, così, la prima volta di un istituto di stampo religioso accettato sotto lo statuto di “charter school”, vale a dire scuola finanziata pubblicamente ma gestita privatamente.

La scuola è da tempo pronta ad aprire i battenti (virtuali) e ad accogliere fino a 1.500 studenti. Non ha mai nascosto il fatto che “la religione sarà intessuta in ogni materia, dalla matematica e scienze alla storia e alla letteratura — spiega sempre Farley —. Il nostro obiettivo è continuare a fare quello che già facciamo nelle scuole cattoliche”. Negli ultimi anni, i giudici della Corte Suprema hanno esteso la portata del diritto di praticare la propria fede con una serie di sentenze, compresi due casi che coinvolgono scuole nel Maine e nel Montana.

Nella sentenza del Maine, la corte ha dato ragione a due famiglie cristiane che sostenevano di avere diritto al programma statale di assistenza scolastica che aveva escluso le scuole religiose. I magistrati hanno infatti deciso che il Maine è tenuto a sovvenzionare gli studenti che frequentano istituti religiose se lo fa per le scuole private laiche.

Nel 2020, inoltre, la Corte ha approvato i crediti d'imposta scolastici del Montana per gli studenti per gli studenti di istituti religiosi. E nel 2017 in un caso del Missouri il tribunale costituzionale Usa ha stabilito che alle entità religiose non può essere categoricamente negato il denaro pubblico.

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