giovedì 11 luglio 2024
Il senatore del Vermont Peter Welch ha chiesto al presidente di ritirarsi. È il primo senatore del suo partito a farlo. La defezione di George Clooney e i dubbi di Nancy Pelosi
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden - ANSA

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Il sibilo è diventato prima un venticello, quindi ha continuato a gonfiarsi fino a soffiare come un grecale. Che alla fine potrebbe spazzare via la candidatura di Joe Biden. A pochi mesi dall’appuntamento elettorale che lo contrapporrà al rivale di sempre Donald Trump, le voci che chiedono al presidente americano di farsi da parte si stanno facendo via via più insistenti. E pressanti. Quasi un coro. “Ci ha salvato da Donald Trump una volta e vuole farlo di nuovo. Ma deve valutare se è il miglior candidato per farlo. A mio avviso non lo è”, ha scritto, senza giri di parole, il senatore del Vermont Peter Welch in un editoriale apparso sul Washington Post. Una voce come le altre? Non proprio perché Welch è un democratico, ed è il primo esponente di peso del partito di Biden a rompere gli indugi, lanciando un messaggio difficilmente equivocabile: è ora di cambiare aria. E candidato.

Che la compattezza della squadra di Biden abbia iniziato a sfilacciarsi lo confermano il susseguirsi di altre voci. Come quella del democratico Ritchie Torres, ad esempio: “Se stiamo andando in una missione politica suicida, allora dovremmo almeno essere onesti al riguardo”. E il suo collega newyorkese, il deputato moderato Pat Ryan: “Trump è una minaccia esistenziale per la democrazia americana; è nostro dovere proporre contro di lui il candidato più forte. Joe Biden è un patriota ma non è più il miglior candidato per sconfiggere Trump”.
Ma non basta: Il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer, nel frattempo, ha segnalato in privato ai donatori di essere aperto a un candidato democratico diverso da Biden, come ha riferito Axios.

Biden sembra non avere nessuna intenzione di passare il testimone a un democratico più giovane. Ma, come ha scritto la Cnn per la quale la posizione dell’inquilino della Casa Bianca si sta “velocemente deteriorando”, ci sono tre fattori che potrebbero alla fine rendere la sua posizione insostenibile: una frattura del sostegno nel suo partito; l'inaridimento delle raccolte fondi; e dati schiaccianti sui sondaggi. Mentre Biden salutava i leader mondiali al vertice NATO di mercoledì e guidava le discussioni su come salvare l’Ucraina, si stavano mettendo a posto i pezzi che avrebbero potuto trasformare questa fatidica tripletta in realtà”.

George Clooney

George Clooney - ANSA

Il partito delle defezioni si è d’altronde arricchito della voce di George Clooney. Che sulle pagine del New York Times ci è andato giù pesantemente: “È devastante dirlo, ma il Joe Biden con cui ero tre settimane fa alla raccolta fondi non era il Joe Biden del 2010. Non era nemmeno il Joe Biden del 2020. Era lo stesso uomo a cui tutti abbiamo assistito al dibattito," ha scritto l’attore, alludendo al "disastroso" faccia a faccia con Trump.
Ma il colpo più duro per Biden è arrivato da una “compagna” di vecchia data, Nancy Pelosi. Che incalzata dalle domande si è rifiutata di sostenere apertamente Biden. “Sta al presidente decidere se correre. Lo stiamo tutti incoraggiando a prendere una decisione. Il tempo stringe", ha detto vaga ai microfoni di Msnbc l’ex speaker della Camera. "Voglio che faccia ciò che decide di fare”, ha aggiunto. Come dire, la porta per l’uscita di scena di Biden potrebbe essere già aperta.

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